Back to the past V
Vi avevo lasciato con la mia depressione d’amore di novembre (possiamo chiamarla così) e malgrado tutto, lentamente cercai di uscirne. Però il tarlo era sempre presente. Prima di tutto ero diventato nuovamente geloso, no, anzi, peggio, un vero ispettore che cercava in tutti i modi di capire quanto il terzo incomodo stesse dietro a mia moglie. Dicembre fu un altro mese difficile per me. Preso dal sospetto, dalla totale insicurezza, preda di paure ancestrali stavo raggiungendo veramente la soglia della paranoia. Una volta, rientrando a casa, notai una macchina simile a quella del losco individuo e finii quasi contro un albero per seguirla con lo sguardo!! Insomma, per mia moglie la situazione era risolta, ero io che ancora dovevo riacquistare una totale serenità ed ero in uno stato pietoso. Le dicevo che non doveva credere nell’amicizia, che gli uomini ti sono amici solo per interesse, ma lei no, era di tutt’altra opinione. Poteva tranquillamente considerare un uomo come amico anche se questo aveva degli interessi che andavano oltre. Che rabbia!! In ogni caso, al di là del mio repentino cambio di comportamento (cioè una maggiore attenzione per l’amata), per quel capodanno, volevo far trascorrere a Simona, qualche cosa di speciale e prenotai a Vienna . Volevo farla star bene (e soprattutto capire) e una vacanza speciale a Capodanno mi sembrava adatta. Il capodanno fu meraviglioso e il ritorno da quella vacanza sembrò riportare anche dentro di me una certa serenità…..ma fu pura illusione. Una sera, prima del compleanno di Simona (15 gennaio 1999), mentre stavo acquistando un anello con dedica speciale , fui colto da un raptus improvviso. Le scrissi una lunga lettera e la lasciai sul tavolo con l’anello. Nella lettera le dicevo che volevo ritornare a guardarla negli occhi come una volta, vedere l’amore che nutriva per me e soprattutto se mi amava ancora come prima . Se così non fosse stato, me ne sarei andato ed ero pronto ad accettare qualsiasi decisione lei avesse preso. Ricordo ancora l’ora, le 17 del 14 gennaio. Uscii di casa e potevo non farvi più ritorno. Aspettavo solamente una sua telefonata. Mi sembrava giusto così. Ormai ero vittima della più totale insicurezza e non potevo rimanere con dubbi amletici (l’amicizia con il tipo continuava e non potevo accettarla). Alle 18.23 (o giù di lì) squillò il mio cellulare. Era naturalmente Simona. Risposi un pochino incerto, quasi impaurito e lei dall’altra parte disse: vieni a casa di corsa, stupido (non ricordo se disse stupido o ti voglio bene!!!)….io cercai di dirle, guarda che se non mi ami più, faccio la valigia e me ne vado, ma non posso vivere così…ma lei insistette, e presi direzione casa (stavo vagando con l’auto da circa un’ora). Beh, appena arrivato a casa lei mi abbracciò (stava piangendo) e…..d’accordo lasciamo i particolari da piccioncini. Io le rinnovai quanto avevo scritto. L’amavo tanto, ma non potevo continuare a convivere con i dubbi che mi assillavano ogni volta che andava al lavoro e trovava “l’amico”. Se aveva anche un piccolo dubbio, doveva lasciarmi seduta stante. Così non fu, anzi, bastò poco per capire che lei mi amava tanto. Quella sera (sembra strano) mi azzerai. Ero come un computer da resettare. Il problema fisico grave dell’anno precedente e questo problema psicologico mi avevano cambiato. Prima di questi due eventi (che possono sembrare poco importanti per chi legge), ero si una persona decisa e abbastanza pragmatica, ma che doveva attraversare un travaglio fisico-psicologico per completarsi. Da quel gennaio 1999, acquistai una diversa consapevolezza di me stesso e di tutto quanto mi circondava. Il mio rapporto con Simona si fortificò ancora di più e ora dopo vent’anni da quel lontano 1986, siamo sempre due amabili piccioncini. Certo, adulti alle prese con i problemi quotidiani, ma il sentimento che ci lega penso sia davvero profondo. E ora direte…ma la storia è finita? Assolutamente no (absolutely not come esclamerei in classe!!)….l’ultima parte è una sorta di avvicinamento a quello che vivo oggi….non perdetevela…capirete tante cose del teacher d’inglese, in tutta sincerità e con la solita ironia che tutti dobbiamo avere per affrontare i cosiddetti ostacoli della vita…..
prof… hai mai pensato di avere figli?
Federica 5°A
December 17, 2006 at 6:57 pm
ufficiale ,ma lei ha qualche tipo di skizzofrenia improvvisa è un pazzo ma come si fa a lasciare quel messaggio di punto in bianco me fai ride, boh! io piuttosto sarei andato a casa dell’ amico (amico come un cucciolo di crotalo)come compagna di viaggio una spranga di legno e un piao di forbici……dopo vediamo se ha ancora voglia di fare lo spiritoso “l’ amico” penso che dopo quella sera avrebbe potuto fare come luxuria entrare nel bagno delle donne senza nuocere a nessuno per mancanza di arnesiIL CAVALIERE MASCARATO
Anonymous
December 19, 2006 at 2:42 pm
più che ostacoli della vita diciamo GLI OSTACOLI DEL CUORE così accontentiamo anche il grande LIGABUE se non hai capito chi sono parla del 2°A ogni tanto e ricordati di MEDAL OF HONOR (ANCHE L’ ESPANSIONE VA BENE)
Anonymous
December 19, 2006 at 3:00 pm
più che ostacoli della vita diciamo GLI OSTACOLI DEL CUORE così accontentiamo anche il grande LIGABUE se non hai capito chi sono parla del 2°A ogni tanto e ricordati di MEDAL OF HONOR (ANCHE L’ ESPANSIONE VA BENE)
Anonymous
December 19, 2006 at 3:00 pm
professo deve far causa a danharrow,quello dell’isola dei famosi perchè la scena è uguale anzi oltre a fare il prof cominci anche ad andare in giro per discoteche e magari la chiamera anche maria de filippi a c’e posta per te e la lettera magari gliela manda il tipo di sua moglie!!!ci faccia sapere
serena e marta
December 20, 2006 at 2:08 pm