Serenity….e vita militare
serenità….parola facile da pronunciare, ma uno stato difficile da raggiungere. Diciamo che è più o meno la situazione che vivo adesso. Veramente domani mi aspetta una giornata di ramazza (pulizia generale dei miei nuovi locali con tutina blu e guanti giallo neri…uno spettacolo per le massaie che mi osserveranno!!!!). Sarebbe bello avere 20 anni e dedicare la giornata solo alle belle ragazze e al mare…purtroppo ne ho più del doppio e rimangono solo le responsabilità…..beh, mettiamo da parte questi crucci e sfatiamo il mito dei prof che stanno in cattedra e che ti guardano dall’alto. C’è sempre un certo distacco fra un adoloscente e un prof di 40 anni, ma non per questo colui che sta in cattedra giudica a tutto spiano. Dobbiamo mettere i voti, cercare di dare dei modelli positivi, ma come tutti, abbiamo pro e contro e anche quelli che non lo danno a vedere, hanno sicuramente qualche lato debole. Ci sono prof ermetici, non si sbottonano mai e mantengono un behaviour distaccato dalla classe. Ho un amico collega che me lo ricorda sempre, ma non gli dò retta. Sostengo sempre che una sorta di ascendente sulla classe bisogna conquistarselo, non imporlo e se non si riesce, vuol dire che abbiamo sbagliato. Le mie prime esperienze d’insegnamento a 24 25 anni sapete dove le ho avute? In caserma, davanti a 100 reclute che ascoltavano (o facevano finta) le mie lezioni su armi e affini. Chiaramente erano obbligati ad ascoltarmi e a salutarmi con il tipico saluto militare (sbattendo i tacchi e dicendo signor tenente), ma dopo le prime giornate, mi portavano rispetto perchè ascoltavo i loro problemi e cercavo di rendergli più semplice il soggiorno in caserma. E durante le parate, eravano un corpo unico, marciavano uniti e con lo stesso spirito. Io là con la spada davanti a dare i comandi e loro, con quelle divise lustrate a nuovo, fieri di marciare davanti alle loro famiglie. Insomma penso che abbia acquisito quello spirito e poi a scuola, anche senza divisa e con ragazzi davanti, ho mantenuto lo stesso atteggiamento. Una sorta di attempt di creare un gruppo, che rispettasse le regole, che lavorasse non per me, ma con me. Con dei traguardi diversi naturalmente, ma accomunati da un sentimento affine. Questa sorta di osmosi con coloro che mi sono davanti, mi ha sempre permesso di avere un certo ruolo di leader, di ascendente su coloro che mi stanno intorno. Ma questo ascendente non deve essere fine a se stesso, deve servire per aiutare tutti a trovare la propria strada, magari sbagliando qualche volta. Beh, mettiamo da parte questo filosofeggiare e in un altro post analizziamo la settimana appena passata.
magari tutti i prof la pensassero cm lei..in 5 anni ho visto tanti prof ma uno piu stronzo dell’altro,e sl adesso posso dire che si contano sulle dite i prof degni di qst nome,bravi cm insegnanti e ottime persone……
serena
July 14, 2007 at 12:06 pm
prof…lei ke marcia e da comandi???oddio ke spettacolo!! la prego qualche video…nn posso xderlo!!! baci ago
Anonymous
July 14, 2007 at 7:05 pm
quest’esaltazione del militarismo bieco è quantomeno pericolosa. ma vabbè herr fanìina lo conosciamo com’è fatto…
matteo
July 20, 2007 at 7:26 pm