Mauro Faina's blog

School Adventures

Archive for April 2009

Bufale II

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Vediamo di proseguire la nostra analisi delle bufale italiane sulla cosiddetta resistenza con una serie di corrispondenze di Mario Soldati. Una vera operazione militare italiana fu condotta da un raggruppamento di mezzi corazzati delle div Legnano e Mantova, esercito regolare che era passato al servizio degli alleati. Il raggruppamento italiano si lanciò all’attacco di Monte Lungo l’8 dicembre del 1943 presso Mignano. L’unità subì ingenti perdite e solo il 16 conquistarono l’obiettivo. Questa unità iniziale andò via via aumentando e il 22 marzo del 1944 si costituiva il corpo italiano di liberazione. Non era uno sparuto gruppo di partigiani comunisti anche terroristi (ricordo i gap, nuclei di assassini atti a uccidere persone vicine al regime fascista, e presenti nelle recente storia italiana sotto l’egida delle brigate rosse), bensì un gruppo di veri militari che appoggiavano gli alleati. Questi erano veri e propri combattenti, senza influenze ideologiche, tipiche di quei partigiani comunisti che volevano costruire una nuova società fondata sul modello sovietico (incredibile!!!). E aggiungo che gli alleati poterono conoscere la grande abilità dei nostri soldati proprio in quei giorni. E aggiungo, aborrivano qualsiasi gruppo di provenienza comunista. Invito il navigatore a leggere qualche passo dei libri di Pansa per scoprire tutte le nefandezze dei gruppi armati comunisti (perchè questo erano, predoni armati ideologicamente schierati), che a tutto pensavano, meno che a combattere per gli italiani!!! Continuo più tardi….

Written by dago64

April 26, 2009 at 1:50 pm

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Bufale

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8 settembre 1943 – aprile 1945 La guerra civile, non i giorni della resistenza

Le parole del presidente Napolitano in questi giorni sono cariche di retorica e spesso fuori luogo, tutte tese a sottolineare e a glorificare le gesta dei cosiddetti partigiani, autori, secondo sempre il presidente, di gesta mirabolanti che hanno permesso di liberare l’Italia. Beh, è una bugia che va avanti da più di 60 anni e purtroppo si rinnova ogni 25 aprile. Vediamo in dettaglio queste grandi operazioni partigiane che hanno permesso, a detta di qualcuno, di liberare l’Italia dal giogo del nazifascismo. Parto da un noto libro del generale Von Senger und Elderlin, un grande ufficiale di stampo prussiano che ha raccontato nei minimi dettagli la guerra in Europa vissuta in prima persona. Attivo in Italia fin dallo sbarco alleato, il generale, durante la ritirata in Toscana, dopo la caduta di Cassino e della linea Gustav, annota nel giugno del 1944 che c’erano delle difficoltà riguardo ai rifornimenti, in quanto azioni di partigiani assaltavano le colonne dei rifornimenti. Notate bene, siamo nel giugno 1944 e l’esercito tedesco è in piena ritirata a causa della costante pressione alleata. Infatti i combattimenti non erano sostenuti dai partigiani, meri gruppi di predoni che assaltavano a tradimento, ma naturalmente dagli anglo americani.L’esercito tedesco continuò a ripiegare sotto la spinta frontale dell’avversario. I partigiani, si delle mosche fastidiose, ma da qui a ergerli a protagonisti della ritirata tedesca ce ne corre!!! Il 18 agosto l’ufficiale tedesco presso Lucca, registrava attacchi di bande di italiani lungo le strade impervie della ritirata. Da notare che cita la differenza fra i cosiddetti patrioti italiani dalle bande comuniste. Infatti i primi rilasciavano sempre i prigionieri e gli automezzi con la Croce Rossa (mentre i comunisti se ne fregavano altamente). Ovviamente gli attacchi delle bande provocavano delle rappresaglie e ci finivano sempre in mezzo degli innocenti. Questo causò l’odio della popolazione pacifica contro l’occupante tedesco. Vorrei far notare che in ogni caso fino all’8 settembre del 1943, i tedeschi erano nostri alleati e nessuno si sognava di dargli contro. Non stavano forse vincendo la guerra? Facile scagliarsi contro la forza perdente, direi quasi da codardi.In ogni caso per i mesi successivi la ritirata delle forze tedesche era dovuta solamente agli attacchi alleati e non certo ai sparuti gruppi di partigiani che disturbavano le retrovie. Cavolo, che grande contributo per la liberazione.

La ritirata tedesca continuò fino agli inizi del 45, ma il maresciallo Alexander decise da quella data di mettersi sulla difensiva, dato che temeva un contrattacco tedesco (come era successo nelle Ardenne). Praticamente la linea difensiva Bologna Parma Reggio era bella salda. Ehi, accidenti come stanno combattendo i partigiani per liberare l’Italia!!! Faccio notare che a nella zona c’era di tutto: bande di partigiani comunisti, bande nere di fanatici fascisti, elementi della repubblica di Salò, e chi più ne ha più ne metta, insomma un chiaro esempio di come la popolazione italiana fosse divisa e non omogenea. Nella primavera del 1945 la linea tedesca crollò e l’esercito tedesco battè in ritirata. Gli alleati avevano attaccato con decisione. Il 2 maggio si concluse l’armistizio in Italia fra le truppe tedesche e gli alleati (ehi c’erano un sacco di partigiani presenti!!!!). L’armistizio, badate bene, perchè in Italia l’esercito tedesco non subì una disfatta, ma arretrava arretrava e costringeva gli alleati ad avanzare con cautela. E dove sono queste famigerate azioni di partigiani? No, loro tendevano a uccidere ad personam, quello che ritenevano un collaborazionista oppure colui che magari rappresentava lo stato. Dei semplici assassinii, delle vendette private, non azioni coordinate militari che avessero il fine di liberare quella data zona. Ricordate che il 24 aprile c’erano poco più di 20000 partigiani intorno a Milano, il giorno dopo erano diventati 300000. Tutti a salire sul carro dei vincitori!!!! A più tardi con la seconda puntata…..

Written by dago64

April 26, 2009 at 1:46 pm

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L’ultimo sigillo

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Mmm. Non so da dove comininciare per le considerazioni finali. La gita me l’aspettavo così, una confusione controllata, e tutto sarebbe stato ok se la cena e soprattutto il ristorante fossero stati “normali”. Certo, forse non c’erano pericoli imminenti, ma non è possibile portare 51 ragazzi attraverso un quartiere in cui la delinquenza regna incontrastata, e dove non si vede uno straccio di poliziotto (evidente che la zona venga volutamente evitata), eppure non siamo così lontani dalle zone centrali. Ho girato molte zone del mondo e so che è meglio temere che non curarsi di alcun pericolo. La penultima sera mi attardai nel quartiere perchè stavo spiegando a dei professori in gita siciliani come dovessero raggiungere una zona. All’uscita dal locale mi ritrovo da solo e di sera con tutte quelle belle facce in giro non è il massimo. Mi copro con il cappuccio del giubbotto. Mani in tasca, passo veloce e cerco il meno possibile di guardare in faccia i tipi loschi lungo la strada. Tiro un sospiro di sollievo soltanto quando arrivo a svoltare per dirigermi in albergo. Questa è secondo me la nota più negativa. Per il resto, grazie anche a tutti i ragazzi, direi che tutto è andato secondo regola. Il tempo non è stato certamente clemente, ma abbiamo visto i monumenti canonici di Parigi e direi che l’esperienza di viaggio ha arricchito tutti. Qualcuno, anche se parzialmente nel giusto, ha detto che ci sarebbe stato bisogno di una guida almeno al Louvre e a Montmartre. Al Louvre non è stato possibile, ma anche nel caso contrario avremmo dovuto seguire un percorso fisso e invece abbiamo lasciato a tutti la facoltà di vedersi le opere di cui avevano rimembranza. In altra maniera avremmo passato un’intera giornata dentro e non so se i ragazzi sarebbero riusciti a rimanere attenti alle varie spiegazioni. Bene così. Abbiamo girato molto, gli studenti hanno visto cosa significa girare per la grande città, al caos cittadino non tutti sono abituati. Ti stronca fisicamente e mentalmente. Infatti tutti noi avremo bisogno di una settimana per recuperare. Certo, è un tipo di gita che include molte incognite. Differente da una crociera, in cui vivi a bordo della nave e scendi per le escursioni di rito. Tutto è programmato e direi ordinato. Ma, anche se la crociera significa relax, non è di certo così istruttiva come una visita a una grande capitale europea, dove è possibile fare tesoro di esperienze sia negative che positive. Di norma un mio ringraziamento sentito a tutti i componenti del viaggio. Certo, sono per una “dittatura democratica”, ma senza l’aiuto di tutti, non è possibile raggiungere risultati decenti.

Written by dago64

April 23, 2009 at 9:41 am

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Diario di Viaggio Parigi 2009 IV giorno

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18 aprile 2009
. Penso che le ultime due giornate siano state per il sottoscritto le migliori in quanto ormai abituati a metropolitane e quant’altro, la preoccupazione di errori è scemata e tutti avevano trovato la loro dimensione (quasi tutti!!!). La mattina è prevista la visita a Montmartre e la basilica del Sacro Cuore. Cavolo piove, colazione abbondante e pronti a partire. Come al solito la metro ci viene in aiuto e raggiungiamo Montmartre abbastanza rapidamente. Con un ultimi cammino, sotto l’acqua, raggiungiamo la vetta. Bella questa costruzione, ha un suo certo fascino e ha una posizione invidiabile. Si domina tutta Parigi e con un gruppetto di coraggiosi, saliamo sulla sommità della cupola per dare un’occhiata allo splendido panorama della capitale parigina. Fra sterco di piccioni e acqua francese fredda e fastidiosa, percorriamo i fatidici 300 scalini e poi attraverso i tetti, visitiamo i meandri della basilica. Lasciamo le nostre tracce sulle pareti e poi attraversiamo i mercatini di Montmartre, la pioggia però non ci abbandona. Vogliamo scendere a Pigalle e poi dirigerci verso il centro. Nel quartiere a luci rosse di Parigi pranziamo, un parco pasto a base di panini e caffè da non menzionare. La maggior parte si rivolge a McDonald, in questo caso un salvatore della patria per i ragazzi….vado a cena continuo più tardi. Ok, let’s proceed. Come al solito, non proprio satolli riprendiamo la metro e ci dirigiamo direttamente in centro, lungo i campi elisi. Come al solito, ci sono varie opzioni e decidiamo di dividerci in due gruppi, visti gli interessi opposti di molti. Un gruppetto andrà al Museo d’Orsay, mentre un gruppone camminata libera lungo champs e shopping selvaggio. Ci diamo appuntamento alle 19. Finalmente solo per un paio d’ora, decido con Marco Mastro del IVBcl di andare a comprare fumetti e scatole di gioco (i miei amati wargames). Giriamo Parigi per intero in meno di tre ore, riuscendo a trovare negozietti niente male. Non ricordo più quante metropolitane abbiamo preso, ma il giro è stato veramente divertente. Puntuali arriviamo all’appuntamento alle 19. Al punto di raccolta ci sono tutti. Perfetto. Questi ragazzi sono proprio un orologio svizzero. Vedo gli acquisti più disparati comunque. Dai richiami di uccello alle torri eiffel più strane. Mah…..Allegri e spensierati ci dirigiamo in Negronia, dove ci attende la favolosa cena dei tre algerini. Arriviamo puntuali anche se non tutti vogliono usufruire del fantastico servizio. Lascio un gruppo, ne riaccompagno un altro in albergo e incrocio i reduci da d’Orsay (cazziati ironicamente per il loro ritardo!!!). Di nuovo al ristorante dopo aver lasciato un gruppetto in albergo (certe che ormai le mie gambe camminano da sole!!!). C’è un misterioso hamburger poco cotto con patatine di dubbia provenienza, ma ho fame e riesco a mangiare anche questo prodotto di importazione franco algerina……..ormai basta che il cibo sia commestibile. Naturalmente anche la sera ci vedrà attivissimi (della serie in ogni caso siamo usciti 4 sere su 4 senza particolari problemi) e decidiamo due destinazioni: disco e hard rock. Non siamo molti per la disco, e mi dispiace che molti non approfittino dell’ultima sera per ballare e lasciarsi andare un pochino. Peccato. Con 11 reduci (Federico, Ivan, Martina, Dalila, Adele, Marisa, Silvia, Valeria, Roberta, Veronica e Giulia) ci dirigiamo verso la zona festaiola di Parigi (piazza Bastiglia) dove c’è il barrio latino, ritrovo in parigino. Un pochino più alta l’età media (25-35), ma il locale è carino. Abbiamo infatti dei problemi all’entrata. Cerco di convincere il colosso di colore all’entrata che abbiamo solo tre minorenni. Good guy, dopo una piccola chiacchierata ci fa entrare. Il locale è molto bello, magari fin troppo affollato, ma alla fine riusciamo a sederci. Naturalmente dove? Ma è chiaro di fronte a una coppia di gay che ballano alla grande!! Ok, lentamente la musica ci scalda e i ragazzi iniziano subito a ballare. All’inizio osservo, mi siedo a bere e a chiacchierare. Poi direi che il ritmo sale e preso dall’atmosfera festaiola, mi butto nella mischia. Molto divertente la storia. Direi la migliore serata per allegria e relax. Abbiamo modo di apprendere i rudimenti dei balli latini dal cugino di Cortes (che praticamente ci prova con tutte le ragazze della nostra compagnia) e anche un paio di sfigati francesi vuole provarci con le ragazze. Siamo solo in tre a difenderle, ma sono sufficienti a sopire gli ardori. Erano proprio degli sfigati!!!! Ma alle tre si accendono le luci e la musica si smorza….ehi ci buttano fuori!!! Infatti la disco chiude proprio a quell’ora. Beh, ci siamo divertiti ed è tempo di tornare al famigerato hotel est. Naturalmente dobbiamo ricorrere ai taxi e fortunatamente troviamo al volo quello che ci serve. La solita fatica boia per far capire agli autisti che parlano solo francese dove dobbiamo andare e via in albergo. Alle 4 giungiamo a “casa”. Il custode mi fa sapere che dobbiamo lasciare le camere alle 9 della mattina seguente. Ehi, ma che cavolo di check out è questo? Alle 9???!!!!??? Cavolo mi toccherà avvertire tutti domani mattina. Salglo in camera e a notte inoltrata faccio fatica ad addormentarmi. Ok, preparo la valigia, mi guardo la TV e mi allungo sul letto senza addormentarmi. Ci può essere il rischio che non mi svegli. Finisce così una divertente quarta giornata, in cui si è fatto di tutto e di più. La gita volge al termine, domani è l’ultimo giorno.

Written by dago64

April 22, 2009 at 6:36 pm

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Diario di viaggio Parigi 2009 III parte

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17 aprile 2009. Per coloro che pensano che questa data porti sfiga…..beh hanno ragione!!! Perchè questa affermazione? Per il semplice fatto che per un paio di semplici distrazioni, la giornata stava andando a puttane. Vediamo la cronologia degli eventi. Levataccia per arrivare presto a Eurodisney. Dobbiamo prendere la RER (una specie di trenino) per raggiungere il parco. Ormai la masnada è diventata esperta del sistema metropolitana, anche se ogni mattina, al varco principale c’è la polizia ferroviria ad aspettarci. O meglio, passano cani e porci scavalcando e senza biglietto, invece improvvisamente, quando tocca a noi, appaiono gli omini blu, antipatici e invece di semplici guardiani, sembrano agenti della CIA in missione segreta. Troppi film!!! Questa volta però gli dice male, anzi una solerte poliziotta vede in difficoltà un alunno e subito con quella cazzo di faccia da pastore maremmano incazzato nero, usa la sua infernale macchinetta per verificare che il biglietto sia regolare. Oh oh…ma guarda un po’, non ci freghi più, è un biglietto appena acquistato. Prendi e porta a casa. Usiamo la sua tessera per passare. Le piccole soddisfazioni della vita!!! Qualcuno passa proprio davanti i poliziotti con aria di sfida. Ormai abbiamo un fatto personale!!!! Bene, la giornata sembra essere partita positivamente. Raggiungo la RER senza difficoltà, sembro quasi un orologio svizzero e tutti mi seguono con fiducia. Ma il pericolo è in agguato. Sapevo bene che il trenino a un certo punto del percorso, poteva prendere due direzioni e soltanto una di questa ci avrebbe condotto a Eurodisney. Ma mi sono distratto un attimo e non ho letto sul frontale del treno la destinazione. Faccio salire il gruppone senza rendermene conto. Dopo qualche fermata, mentre ci rilassavamo e cazzeggio libero, un gruppetto di ragazzi mi chiama e mi dice che abbiamo sbagliato treno. Io, supponente (e quando mi metto a fare il supponente sbaglio) gli dico di far silenzio, non ci sono problemi. Loro insistono e finalmente mi convincono ad ascoltare una signora che gentilmente mi fa notare che abbiamo preso un trenino anzichè l’altro. Si, sono lungo la stessa direzione, ma quello su cui siamo non raggiunge Eurodisney. Ehi, dobbiamo scendere e cambiare treno. Ho toppato e chiaramente i miei detrattori (sono tantissimi, a milioni) cominciamo la loro lapidazione contro la mia povera figura. Io incasso, non sopporto sbagliare e mi dispiace. Poi, fra l’altro, sembra quasi che mi aspettassero al varco. E va beh…..nessuno è perfetto. Arriviamo al parco. Abbiamo un problema. Devo contattare l’ufficio gruppi, ma non ci sono indicazioni a riguardo. Ok, vado alla cassa, e con il foglio della prenotazione non dovrebbero esserci problemi. Ma che…..Alle casse mi dicono che devo andare al parcheggio bus. Mi danno le indicazioni per raggiungerlo. Deve uscire dal parco e andare al parcheggio. Beh, mi sembrava una cosa semplice. Nooooooo, scopro lentamente che il parcheggio e la casina dei gruppi è praticamente ungo l’autostrada, saranno almeno due chilometri a piedi!!!! Finalmente attraversando lo sterminato parcheggio e facendomi centinaia di scale mobili, arrivo alla casina del parcheggio autobus e naturalmente mi tocca attendere altri gruppi che fanno solo casino (è uno spasso vedere gli spagnoli che non parlano francese nè inglese dialogare con le donnine di colore che parlano francese!!!!). Finalmente è il mio turno, ehi, va tutto liscio, la tizia capisce molto bene l’inglese e con il mio sorriso da stronzetto simpatico, la conquisto e mi completa tutte le operazioni. Stranamente (forse la stanchezza della camminata?) non verifico cosa ci sia scritto sui biglietti e dato che avevo parlato in precedenza di studios, rimango con la convinzione di avere accesso agli studios (che è il secondo parco di disney, il primo è però quello con le attrazioni più belle). Mah, contento di aver risolto tutto, ritoro velocemente, il gruppo è ormai più di un’ora che mi aspetta. Abbiamo risparmiato molti soldi, ma abbiamo perso del tempo. Davanti le casse chiamo l’adunata e comincio a distribuire i biglietti. Accesso agli studios grido e immediatamente si leva un coro di noooooooooooooooooooooooooo, è al parco principale che vogliamo andare. Francamente dico che la cassiera ha eseguito quello che c’era nella prenotazione e non avevo verificato. Accidenti, la seconda cazzata del giorno!!! Meno male che non è così. Un bravo studente del VF rileva che sul biglietto c’è scritto o l’uno o l’altro!!! Ehi, tutti giubilano….è andata. Il venerdì 17 è finito qui!!!!!! Beh, già ero stato al parco circa dodici anni fa e non mi aspettavo nulla, ma l’entusiamo delle ragazze del Vacl è contagioso e quindi le seguiamo per farci tutte le attrazioni possibili . Tutta la giornata procede per il meglio e menziono il favoloso giro con Space Mountain 2…..un must che mi lascia di sasso. Da provare più volte. Purtroppo c’è una folla incredibile!!! La sera si avvicina, tristemente ci ritroviamo tutti all’appuntamento per intraprendere la strada del ritorno. Il trenino RER questa volta non ci tradisce e arriviamo addirittura in tempo per la cena. La solita traversata di Negronia (ormai ci conoscono, fra poco ci faranno entrare nel tessuto produttivo a tessere parrucche e tagliare capelli), e la famigerata cena dai tre algerini. Indescrivibile momento. Per la sera non prevedo nulla, ma rimanere in camera è veramente triste. Decidiamo di andare all’hard rock, ma non tutti ce la fanno e preferiscono un pub da pensionati vicino l’albergo. Mah…….della serie, andiamo al bar dietro casa che non abbiamo voglia di divertirci. Con una decina di persone, invece, vado all’hard rock, bello questo di Parigi, grande e con un buon negozietto. I ragazzi venuti con me si danno ai pazzi acquisti e beviamo qualche cosa. Qualche cimelio particolare (di Elvis, Madonna o John Lennon). Torniamo entro l’1 e 30, siamo veramente stanchi, ma la giornata è stata alquanto soddisfacente. Domani è sabato. Ci aspetta Montmartre, Pigalle e shopping lungo Champs Elisèè. Tranne qualche dettaglio, sono soddisfatto dell’andamento. Qualcuno rema contro, ma non conta. Il gruppo procede compatto attraverso le asperità. A domani per la quarta puntata!!!!

Written by dago64

April 21, 2009 at 9:00 pm

Posted in Parigi 2009 III

Diario di Viaggio Parigi 2009 II capitolo Louvre, Notre Dame e…

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Parigi 16 aprile 2009
. Ehi, ho addirittura dormito. La notte è trascorsa tranquilla. Abbiamo quattro classi presentabili e sotto questo punto di vista, già sapevo che non ci sarebbero stati problemi. La colazione dell’albergo è sufficiente. Dico di saccheggiare quello che c’è (dalle fette di torta al pane) e prepararsi alla giornata. Il Louvre è la metà principale, poi Notre Dame. Insomma due must della vecchia Parigi. Non abbiamo guida nè prenotazione. Vedremo all’entrata cosa fare. Ci dirigiamo alla Metro e facciamo la coda per i biglietti. Mentre passiamo, abbiamo il primo incontro ravvicinato con la polizia ferroviaria (ne avremo altri) di Parigi. Valeria e Roberta del IVacl usano il biglietto due volte e passano entrambe. Vengono fermati al momento del passaggio e comincia la discussione. Prima la seguo da lontano e immediatamente scatta il “dramma”, perchè i poliziotti vogliono accompagnare le malcapitate negli uffici. Bisogna intervenire. Parlo con il capo, antipatico, ma tutto sommato intelligente. Ha un buon inglese e anche se cerco di sottolineare che le ragazze non hanno capito le regole, mi dice: ma voi in Italia usate un biglietto ogni due persone? A questo punto cambio tattica, cerco di portare a casa il miglior risultato possibile perchè siamo nel torto più assoluto. Chiedo di limitare la multa gli continuo a dire che ha ragione e che cosa dobbiamo fare per risolvere il problema, una strategia vincente, in quanto risparmiamo 50 euro di multa (pagano 25 euro a testa invece che 50). Beh, cominciamo bene!!!! Ah, tanto per sottolineare l’andazzo, anche il di lello passa a fatica, viene controllato e perquisito perchè non riusciva a passare anche con un biglietto regolare….nemmeno fossimo dei delinquenti!!!! Poche fermate per arrivare al Louvre. Un’occhiata sommaria al perimetro del palazzo reale (avevamo sbagliato verso) e arriviamo alla famosa piramide di vetro posta all’entrata del museo. Mmmm, bisogna scoprire come fare per avere uno sconto per i gruppi scolastici. Io e Marisa del Vacl cominciamo a girare per il palazzone e finalmente arriviamo alla stanza preposta. Illustro la situazione eh….miracolo, è tutto gratis!!! Biglietto cumulativo ed entriamo. Non sto qui a dire se la guida fosse necessaria o meno. Come molti sanno, non amo le guide, affiderei tutto ai docenti e alle loro conoscenze, magari con una preparazione antecedente giusto per i dettagli basici. Si perde molto tempo con le guide e il Louvre con la guida sarebbe una visita molto rallentata con una marea di problemi. Entriamo in gruppo e poi ci separiamo. Tutti scorazzano allegramente per il museo, si guardano e ammirano i pezzi pregiati, folla ovunque. La gioconda è come al solito presa d’assalto e la gente si accalca intorno al dipinto n°1 del Louvre. Ci perdiamo Thomas e Angela, che comunque riusciamo a recuperare all’uscita. Dobbiamo andare a mangiare e poi andare a Notre Dame. Ovviamente quattro classi significano almeno 4 teste pensanti, qualcuno parla di coordinamento (amo invece la dittatura con i consiglieri), e alla fine ci ritroviamo con 10 opzioni. La migliore sembra quella di un ristorante italiano vicino Notre Dame, un gruppo decide di andare da mcdonald o similari. Alla fine però al nostro gruppetto di 15 persone, si aggiungono tutti gli altri e arriviamo con estremo ritardo al ristorante il pescatore. Un simpatico cameriere, Renaud, ci dice che siamo arrivati troppo tardi e che dobbiamo andarcene. Cerco di convincerlo se si può fare almeno un piatto freddo con quello che hanno. Molto disponibile e alla mano, il tipo ci dice: ok una pizza con dolce. Ci accontentiamo e ci sediamo. Pizza nazional proletaria, commestibile. Dolce più che buono. E’ andata, almeno abbiamo messo qualche cosa sotto i denti. Vero, non è il massimo, ma non c’erano molte alternative!!! Dopo pranzo via a Notre Dame, la bellissima cattedrale gotica. Visita alla maestosa cattedrale e purtroppo non riusciamo a salire in cima. L’inserviente di turno ci chiude praticamente la porta in faccia. Le dico che è l’ultimo giorno per il nostro gruppo(falso ma per una buona causa), ma la solita francese di colore piuttosto antipatica e poco lungimirante nicchia….La ringrazio per la “gentilezza” con parole sarcastiche. Beh, è tardi. Dobbiamo andare a cena e riprendiamo la metropolitana. Arriviamo in Negronia alle 20.35 invece che alle 20 e i buontemponi del ristorante Le Saulnier mi prendono a male parole o meglio, sono molto incazzati del nostro ritardo. Cerco di accampar scuse e prometto che non accadrà più, cercando di giustificarmi che non avevo preso il loro telefono. Hanno ragione, ma non avremmo perso nulla!!! Francamente non ricordo il piatto del giorno presso questo celebre ristorante……ma non mangio nulla!! I ragazzi comunque sono affamati e hanno bisogno di energie. Riusciamo a completare la luculliana cena e attraversando la zona di disperati, raggiungiamo l’albergo, non senza aver fatto tappa al supermercato proletario, una vera salvezza per soddisfare i nostri bisogni. Per la sera è prevista una visita ai campi elisi e all’arco di trionfo, anche se dovremo tornare presto dato che la mattinata successiva dobbiamo andare a Eurodisney, ok ok, la gita è cosiddetta d’istruzione, ma vogliamo dare sfogo anche al divertimento ogni tanto?. Riflessione: consideravo la giornata di Eurodisney la più semplice da gestire, ma si rivelerà la più massacrante per il sottoscritto e in cui farò un doppio errore veramente censurabile. Torniamo brevemente a descrivere la serata lungo i campi elisi. Passeggiata per il centro fino all’arco di trionfo. Ci si ferma al locale il vesuvio, tranquillamente si consumano gelati e crepes ma….c’è un ma….troppo tranquilli!!! Infatti troviamo la metro chiusa e abbiamo il problema di tornare con tutti i ragazzi. Tocca chiamare i taxi. Ce la facciamo, malgrado le difficoltà di parlare con sti cavolo di autisti che parlano solo francese. Tra un white cab e l’altro riusciamo a tornare. Anche il secondo giorno is over……

Written by dago64

April 20, 2009 at 5:35 pm

Posted in Parigi 2009 II

Diario di viaggio Parigi 2009 Cronaca semiseria della gita……..I capitolo

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Ok, ormai è mia abitudine scrivere un diario di viaggio riguardo alla gita dell’anno e prima che la memoria degli avvenimenti mi abbandoni, andiamo a fissare sul web le vicissitudini dell’allegra banda del liceo che ha invaso Parigi. Sarà un diario ironico, ma veritiero. Chiaramente è impostato secondo il mio punto di vista e attendo precisazioni e smentite.
Mercoledì 15 aprile. Accidenti si parte alle 5. Metto due sveglie per non lasciare nulla al caso, ma non serviranno. Alle 3 sono già sveglio, pronto per uscire alle 4. Saluto mia moglie, un pochino preoccupato per quello che mi attende. So già che non sarà facile portare 55 persone per Parigi. Vedremo. Le nuvole della preoccupazione spariscono piano piano che mi avvicino a Terracina. La musica aiuta e alle 4.40 sono davanti la scuola. Lentamente affluiscono tutti i protagonisti della saga. Sottolineo i soliti convenevoli con i genitori trepidanti e ansiosi. Qualche genitore deve aver visto il giorno prima quei filmetti americani tipo final destination per quanto sia preoccupato. Mah….gli fornisco il mio phone number…… Ore 5 pronti a partire…..no, che dico, manca Gloria del IVbcl, primo intoppo e non riusciamo a contattarla al telefono, probabilmente avrà perso tempo nella scelta delle scarpe da viaggio….nere o bianche? Eh si, sono grandi problemi per la signora!!!! Finalmente alle 5.20 la Gloria arriva, trafelata, ma con le idee chiare sulle scarpe da indossare. Si parte finalmente!!! Trasferimento smooth e veloce. Entriamo al terminal e ci accodiamo per il check in. Come al solito l’assistente Alitalia di turno che si occupa di organizzare i viaggiatori già “sclera” di prima mattina e cambia idea ogni 5 minuti. Mettetevi qui, no laggiù, ok trova pace e di conseguenza pure noi!!! Mah….e ti pareva che non avevamo subito il secondo problema. Il teacher Di Lello si avvicina e mi dice: Mauro, un’alunna ha dimenticato la carta d’identità. Chi? Chiedo. Dico solo il nome, Donatella, del 5F (ogni riferimento a personaggi veramente esistenti non è casuale!!!). I genitori sono già in viaggio per portarle il documento. Ma guarda che gli tocca fare poveretti!!! Però siamo già in coda e ho paura che non facciano in tempo. Il nostro gruppo è però spalmato su due voli e forse è possibile risolvere la faccenda, spostando l’allieva sul secondo volo. Una cosa facile, a prima vista. No, ovviamente. La nostra assistente alitalia attacca una pippa lunga un chilometro con una serie di problemi diciamo logistici e dice vediamo cosa si può fare. Ma non tornerà più (troppo difficile), e il problema rimane. Vediamo cosa ne dicono gli assistenti al check in. Fortunatamente sono persone intelligenti. Gli illustro il problema e lo risolvono dopo breve consultazione. Meno male…..è andata. La gita sarà tutta così, problemi da risolvere continuamente di qualsiasi genere. Un classico, ma in questa si sono moltiplicati!!! Imbarco che prosegue senza sussulti. Il volo è in orario. Decollo, ci mangiamo i “favolosi” snack dell’alitalia e dopo circa due ore giungiamo a Parigi. Tempo incerto, come da previsioni. L’aereoporto De Gaulle è grandissimo, ma non bello. Direi efficiente. Ritiriamo il bagaglio in meno di 15 minuti e attendiamo il secondo volo con il Vacl e Fabio Fantasia. Telefono intanto alla compagnia Didier, cioè i tizi che dovrebbero portarci all’albergo. Giustamente mi dicono che l’autobus arriverà in coincidenza con il secondo volo. Ok, stand by e i ragazzi vanno a mangiare. Chiaramente si fanno fregare subito, con panini terribili dal costo esorbitante, ma bisogna accontentarci. Vedrete, dico, mangerete bene stasera!!!!! Le ultime parole famose!!!! Il Vacl arriva in orario e l’autobus non si fa attendere. Si carica, ma l’autista bastardo francese non muove un dito….nemmeno ci indica i modi migliori per posizionarle. Un burino francofone grasso e puzzolente, buongiorno Francia, buongiorno Parigi, la sua gentilezza è un dato chiaro sui francesi in generale (poi ci saranno le eccezioni), mal disposti verso gli italiani e maleducati. Anche all’arrivo in albergo, il soggettone parcheggia in zona vietata in mezzo alla strada con il pericolo dei mezzi che ci sfrecciano ai due lati. Non fa nulla per aiutarci e dobbiamo arrangiarci per compiere un’operazione decentemente ordinata. Ma questo è nulla. Ecco all’orizzonte la prima incredibile visione, il famigerato Hotel Est, un’entrata minuscola, che ci costringe a bivaccare davanti la porta. Entro, e naturalmente ci accoglie una donna che parla francese con alcune parole in inglese, bava alla bocca, forse elemento dovuto a tensioni precedenti e subito ci indottrina su regole e altre amenità varie. Sgradevole e maleducata, ma non è una novità. Chiaramente c’è un altro problema. Le camere non sono pronte. Ma come, chiedo io, sono le due del pomeriggio. Complimenti, rompete i coglioni con le regole e poi non siete pronti a ospitarci. Almeno abbiate l’accortezza di essere gentili. Ma che….Ok assegnamo le camere. I soliti problemi di numero e divisioni, ma riusciamo a trovare una soluzione. Gradualmente i ragazzi accedono alle camere. Almeno un’ora di operazioni, ma si riesce nell’impresa. La tizia poi comincia a chiedere la solita cauzione, giustamente ci chiede di non far rumore (come se avessi portato i selvaggi) e continua a biascicare le raccomandazioni con il suo francese inglesizzato. Addirittura si fa inviare un fax dall’agenzia in italiano per raccomandarci di non far rumore. Incredibile. E continua con la richiesta della cauzione. Le dico, calma, entro stasera cercherò di raccogliere i soldi. Comincia a farmi incazzare!!!!. Le camere? Spartane, ma funzionali. Lo immaginavo e non mi faccio troppi problemi. Chiaramente non si è mai vista una gita dove le camere siano da 5 stelle. Gli studenti si lamentano sempre, ma direi che siamo nell’ordine delle cose. La vecchia bavosa girerà per le successive 4 ore a dire di non far rumore (e rompe le scatole anche quando gli studenti parlano normalmente) e a chiedere la cauzione. Uff, dovrò combattere con sta tizia per i prossimi 5 giorni (ma non sarà così!!). Subito la prima sorpresa. La cena non è in albergo. Ma come, mi chiedo, c’è scritto sul programma dell’agenzia. No, solo la colazione si farà, per la cena dovremmo andare presso un vicino ristorante. Va beh, penso, non è la fine del mondo. Ma per il pranzo? Altra sorpresa, non c’è il voucher del pranzo, ma sul programma era chiaramente indicato!! La frittatina è fatta, i ragazzi dovranno sfamarsi a pranzo con le proprie forze (non è un grosso problema, ma la massa spesso ingigantisce le cose….vedremo il dà farsi al ritorno). Relax fino a cena. Intanto vado a cercare il ristorante dal mitico nome “Le Saulnier”…che cavolo significa poi….forse la stangata????. Vado in avanscoperta con fantasy e di lello, arrivo a un incrocio ed entriamo in una via un pochino strana. Cominciamo a camminare e ci accorgiamo che ci sono lungo l’intera via gruppi di negri di colore, apparentemente senza alcuna mansione. Un caos indescrivibile, personaggi folkloristici, spacciatori ovunque, prostitute e altre amenità. Razze che vanno dall’algerino al cinese. Tanti rivenditori di parrucche, tanti barbieri, saloni di bellezza cinesi a cielo aperto. Insomma, mondo strano che non siamo abituati a vedere. Per noi cittadini di provincia non è il massimo. Accidenti, esclamo e noi dovremmo portare i ragazzi in questo posto? Fra l’altro, più camminiamo, più la folla aumenta. Agli angoli delle strade capannelli di persone che non si capisce cosa stiano facendo, confusione ed elementi abbigliati da ras di quartiere. Mah….Finalmente troviamo il ristorante gestito da degli algerini (e ti pareva), antipatici, sporchi, ma si rileveranno alla fine anche collaborativi (ok, guardiamo i lati positivi!!!). Prendiamo i dovuti accordi e abbiamo la conferma che il pranzo non ci sarà. Torniamo da negronia (la ribattezzo così) e pronti alle 20 per andare a cena. I ragazzi sono ormai acquartierati e alle 20 partenza per negroland. Il ristorante ci attende e la cena, come prevedevo, è veramente triste. Non ricordo cosa ci hanno servito come primo. Una sorta di strano panetto ripieno di chissà che cosa, disgustoso. Fuori uno. Il secondo è una specie di scaloppina doppia, stopposa con patatine fritte provenienti dai pacconi surgelati di infima marca con un pomodoro immangiabile a contorno. Cavolo, avrei dovuto fare una foto!!! I lamentosi del gruppo si fanno sentire e in questo caso hanno parzialmente ragione. Il dolce è costituito da un gelato fin troppo zuccherato e di dubbia provenienza. Va beh…..mettiamo qualche cosa nello stomaco. La frutta non esiste. Il pane almeno è commestibile. Ok, bisognerà sfruttare quel supermercato vicino all’albergo, altro esempio di spesa proletaria (praga docet!!!!). Usciamo da Negronia, non senza che qualche soggettone non faccia smorfie verso le ragazze e arriviamo in albergo. La sera prevede visita alla tour eiffel. Il vantaggio dell’albergo è di essere vicino Gare de L’est, stazione rer e metro che ci permetterà di girare in lungo e largo Parigi. Ehi, avevo dato per scontato che i ragazzi fossero abituati a prendere la metro, però in questo caso ho confidato troppo nelle loro capacità. Infatti gli ci vorranno un paio di giorni per capire come funziona la metropolitana (e quella di Parigi ha 12 linee!!!!). Riesco però a orizzontarmi subito e anche se l’acquisto dei biglietti è un pochino macchinoso (siamo sempre 55 in fin dei conti), riusciamo ad arrivare alla Tour Eiffel. Fa freddo, ma siamo tutti contenti per lo spettacolo offerto dal simbolo di Parigi. Si sale in cima, si prende freddo, si cazzeggia alla grande e si acquistano i primi oggettini (varie torri eiffel). Il IVbcl acquista dei blocchi di mini torri eiffel economici e chiaramente conoscono tale Pato, un francese di colore che mercanteggia ai piedi della torre. Cantano, fanno le foto….che casinari!!!! Accidenti che freddo….obviously avevo solo la magliettina….manca solo che mi ammali….speriamo bene, intanto perdo la voce (ma dato che sono fatto di ferro, non avrò ripercussioni!!!). Rientro con qualche problema presso i famigerati varchi della metro e chiaramente ancora problemi nell’usare i biglietti per passare. Alla fine scavalchiamo molti varchi saltando come canguri. Riusciamo a tornare alla base. E al rientro in albergo, invece della vecchia bavosa, ci aspetta mastro lindo, un altro addetto della reception che pretende la cauzione. Gli dico che non ho avuto il tempo di raccogliere tutti i soldi e che cercherò di farlo il giorno dopo. Apriti cielo…..attacca una pippa e qui non ci vedo più, mi arrabbio, gli dico di non rompere le cosiddette, che se consideriamo la loro efficienza possono pure aspettare. Insomma, alzo la voce e Mastro Lindo….ok chiamiamo il boss. Eh no, caro il mio genio della lampada, è l’una di notte e voglio andare a letto. Con Il tuo “boss” (chi sarà, un negrone del quartiere??? Cavolo sono pure grossi!!) ci parlo domani. Non c’è fretta. Buonanotte. Ero stato gentile fino a quel momento, ma non se ne poteva più!!! Bene, la prima giornata è andata. Lunga, pesante, con i dubbi dei pranzi, ma senza particolari intoppi eccetto l’utilizzo della metro a cui molti non sono abituati. Mi attendono 4 giornate di fuoco. Non bisogna sbagliare e lasciare al caso. Domani ci aspetta il Louvre e Notre Dame, un compito apparentemente più facile….solo apparentemente.

Written by dago64

April 20, 2009 at 3:39 pm

Posted in parigi 2009 I

Non ci voleva…..

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Eh si, ripenso a domenica quando ero veramente allegro, in giro per Roma con mia moglie a far compere e scegliere mobili. La notte di domenica è stata terribile per le notizie che giungevano dall’abruzzo, e per il grosso carico di tristezza e stupore che la tragica vicenda di ha lasciato. Poi queste scossette continue non aiutano certamente a pensare positivo e soltanto oggi, giovedì 9 aprile, il buon umore e la voglia di fare sono tornati. Parzialmente, direi. Ero abbastanza allegro anche per la gitarella da trascorrere con le mie classi a Parigi, ma francamente la vedo vuota e inutile. Insomma, una sorta di carica negativa mi ha catturato e faccio fatica a scacciarla via. Peccato, la settimana di vacanza, le molte cose positive degli ultimi giorni mi avevano reso davvero euforico, purtroppo certi tragici eventi anche se lontani, ci colpiscono e rendono quello che ci troviamo intorno spesso insignificante….passerà, il tempo lenisce ogni cosa, ma non riesco a essere sereno e soprattutto positivo. Beh, cerchiamo di scrivere ora in maniera positiva e cercare nella speranza quel buonumore che mi ha (ma penso anche che vi) abbandonato. La gita di tre mie classi del classico su tutto. Sono riuscito nel capolavoro di far partire il quinto classico A (che vincono quest’anno l’oscar degli eterni indecisi) ed è una soddisfazione vedere i loro sorrisi, contenti all’idea di partire. Forse non ero stato del tutto giusto con loro in certe occasioni, ho cercato di riscattarmi e penso di esserci riuscito. Non so se questo post lo leggerà, ma Enzo, il vice preside del liceo, si è dimostrato in questo caso lungimirante e collaborativo. Un grazie gli è dovuto. Ed ora le vostre lettere. Giulio, ovvio, il tempo scorre velocemente, ma ormai è per voi solo un ricordo sempre più sbiadito. Ma ricordatelo sempre quando possibile. Sai, Zaira, non sono uno statistico, ma non credo molto a questa “scienza”, se si sbagli il campione, tutto va a farsi benedire ed è successo troppe volte. Ancora nutro molti dubbi e prima o poi approfondirò sull’auditel e molti studi sono “drogati” a causa dei presupposti scelti. Vedi, Martina, non si tratta di superiorità o inferiorità. Gli uomini in generale hanno un metodo di approccio più diretto, pragmatico. I primitivi dovevano cacciare e combattere per difendere le femmine e i villaggi. Penso questo istinto sia rimasto. Per combattere o per trovare il cibo, non c’è bisogno di pensare troppo. L’istinto è importante e spesso è proprio questo fattore che prevale nell’uomo. Di fronte a una bella donna, facciamo fatica a controllarci e in questo caso non siamo più capaci di riflettere. La donna va oltre, certo apprezza il bel tipo, ma riflette su quello che potrebbe rappresentare l’uomo nella sua vita. Certo, ci sono le eccezioni, ma se ci pensi, il discorso si può riassumere in questo modo. Buona Pasqua a tutti.

Written by dago64

April 9, 2009 at 1:34 pm

Posted in earthquake