Mauro Faina's blog

School Adventures

Diario di viaggio Parigi 2009 Cronaca semiseria della gita……..I capitolo

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Ok, ormai è mia abitudine scrivere un diario di viaggio riguardo alla gita dell’anno e prima che la memoria degli avvenimenti mi abbandoni, andiamo a fissare sul web le vicissitudini dell’allegra banda del liceo che ha invaso Parigi. Sarà un diario ironico, ma veritiero. Chiaramente è impostato secondo il mio punto di vista e attendo precisazioni e smentite.
Mercoledì 15 aprile. Accidenti si parte alle 5. Metto due sveglie per non lasciare nulla al caso, ma non serviranno. Alle 3 sono già sveglio, pronto per uscire alle 4. Saluto mia moglie, un pochino preoccupato per quello che mi attende. So già che non sarà facile portare 55 persone per Parigi. Vedremo. Le nuvole della preoccupazione spariscono piano piano che mi avvicino a Terracina. La musica aiuta e alle 4.40 sono davanti la scuola. Lentamente affluiscono tutti i protagonisti della saga. Sottolineo i soliti convenevoli con i genitori trepidanti e ansiosi. Qualche genitore deve aver visto il giorno prima quei filmetti americani tipo final destination per quanto sia preoccupato. Mah….gli fornisco il mio phone number…… Ore 5 pronti a partire…..no, che dico, manca Gloria del IVbcl, primo intoppo e non riusciamo a contattarla al telefono, probabilmente avrà perso tempo nella scelta delle scarpe da viaggio….nere o bianche? Eh si, sono grandi problemi per la signora!!!! Finalmente alle 5.20 la Gloria arriva, trafelata, ma con le idee chiare sulle scarpe da indossare. Si parte finalmente!!! Trasferimento smooth e veloce. Entriamo al terminal e ci accodiamo per il check in. Come al solito l’assistente Alitalia di turno che si occupa di organizzare i viaggiatori già “sclera” di prima mattina e cambia idea ogni 5 minuti. Mettetevi qui, no laggiù, ok trova pace e di conseguenza pure noi!!! Mah….e ti pareva che non avevamo subito il secondo problema. Il teacher Di Lello si avvicina e mi dice: Mauro, un’alunna ha dimenticato la carta d’identità. Chi? Chiedo. Dico solo il nome, Donatella, del 5F (ogni riferimento a personaggi veramente esistenti non è casuale!!!). I genitori sono già in viaggio per portarle il documento. Ma guarda che gli tocca fare poveretti!!! Però siamo già in coda e ho paura che non facciano in tempo. Il nostro gruppo è però spalmato su due voli e forse è possibile risolvere la faccenda, spostando l’allieva sul secondo volo. Una cosa facile, a prima vista. No, ovviamente. La nostra assistente alitalia attacca una pippa lunga un chilometro con una serie di problemi diciamo logistici e dice vediamo cosa si può fare. Ma non tornerà più (troppo difficile), e il problema rimane. Vediamo cosa ne dicono gli assistenti al check in. Fortunatamente sono persone intelligenti. Gli illustro il problema e lo risolvono dopo breve consultazione. Meno male…..è andata. La gita sarà tutta così, problemi da risolvere continuamente di qualsiasi genere. Un classico, ma in questa si sono moltiplicati!!! Imbarco che prosegue senza sussulti. Il volo è in orario. Decollo, ci mangiamo i “favolosi” snack dell’alitalia e dopo circa due ore giungiamo a Parigi. Tempo incerto, come da previsioni. L’aereoporto De Gaulle è grandissimo, ma non bello. Direi efficiente. Ritiriamo il bagaglio in meno di 15 minuti e attendiamo il secondo volo con il Vacl e Fabio Fantasia. Telefono intanto alla compagnia Didier, cioè i tizi che dovrebbero portarci all’albergo. Giustamente mi dicono che l’autobus arriverà in coincidenza con il secondo volo. Ok, stand by e i ragazzi vanno a mangiare. Chiaramente si fanno fregare subito, con panini terribili dal costo esorbitante, ma bisogna accontentarci. Vedrete, dico, mangerete bene stasera!!!!! Le ultime parole famose!!!! Il Vacl arriva in orario e l’autobus non si fa attendere. Si carica, ma l’autista bastardo francese non muove un dito….nemmeno ci indica i modi migliori per posizionarle. Un burino francofone grasso e puzzolente, buongiorno Francia, buongiorno Parigi, la sua gentilezza è un dato chiaro sui francesi in generale (poi ci saranno le eccezioni), mal disposti verso gli italiani e maleducati. Anche all’arrivo in albergo, il soggettone parcheggia in zona vietata in mezzo alla strada con il pericolo dei mezzi che ci sfrecciano ai due lati. Non fa nulla per aiutarci e dobbiamo arrangiarci per compiere un’operazione decentemente ordinata. Ma questo è nulla. Ecco all’orizzonte la prima incredibile visione, il famigerato Hotel Est, un’entrata minuscola, che ci costringe a bivaccare davanti la porta. Entro, e naturalmente ci accoglie una donna che parla francese con alcune parole in inglese, bava alla bocca, forse elemento dovuto a tensioni precedenti e subito ci indottrina su regole e altre amenità varie. Sgradevole e maleducata, ma non è una novità. Chiaramente c’è un altro problema. Le camere non sono pronte. Ma come, chiedo io, sono le due del pomeriggio. Complimenti, rompete i coglioni con le regole e poi non siete pronti a ospitarci. Almeno abbiate l’accortezza di essere gentili. Ma che….Ok assegnamo le camere. I soliti problemi di numero e divisioni, ma riusciamo a trovare una soluzione. Gradualmente i ragazzi accedono alle camere. Almeno un’ora di operazioni, ma si riesce nell’impresa. La tizia poi comincia a chiedere la solita cauzione, giustamente ci chiede di non far rumore (come se avessi portato i selvaggi) e continua a biascicare le raccomandazioni con il suo francese inglesizzato. Addirittura si fa inviare un fax dall’agenzia in italiano per raccomandarci di non far rumore. Incredibile. E continua con la richiesta della cauzione. Le dico, calma, entro stasera cercherò di raccogliere i soldi. Comincia a farmi incazzare!!!!. Le camere? Spartane, ma funzionali. Lo immaginavo e non mi faccio troppi problemi. Chiaramente non si è mai vista una gita dove le camere siano da 5 stelle. Gli studenti si lamentano sempre, ma direi che siamo nell’ordine delle cose. La vecchia bavosa girerà per le successive 4 ore a dire di non far rumore (e rompe le scatole anche quando gli studenti parlano normalmente) e a chiedere la cauzione. Uff, dovrò combattere con sta tizia per i prossimi 5 giorni (ma non sarà così!!). Subito la prima sorpresa. La cena non è in albergo. Ma come, mi chiedo, c’è scritto sul programma dell’agenzia. No, solo la colazione si farà, per la cena dovremmo andare presso un vicino ristorante. Va beh, penso, non è la fine del mondo. Ma per il pranzo? Altra sorpresa, non c’è il voucher del pranzo, ma sul programma era chiaramente indicato!! La frittatina è fatta, i ragazzi dovranno sfamarsi a pranzo con le proprie forze (non è un grosso problema, ma la massa spesso ingigantisce le cose….vedremo il dà farsi al ritorno). Relax fino a cena. Intanto vado a cercare il ristorante dal mitico nome “Le Saulnier”…che cavolo significa poi….forse la stangata????. Vado in avanscoperta con fantasy e di lello, arrivo a un incrocio ed entriamo in una via un pochino strana. Cominciamo a camminare e ci accorgiamo che ci sono lungo l’intera via gruppi di negri di colore, apparentemente senza alcuna mansione. Un caos indescrivibile, personaggi folkloristici, spacciatori ovunque, prostitute e altre amenità. Razze che vanno dall’algerino al cinese. Tanti rivenditori di parrucche, tanti barbieri, saloni di bellezza cinesi a cielo aperto. Insomma, mondo strano che non siamo abituati a vedere. Per noi cittadini di provincia non è il massimo. Accidenti, esclamo e noi dovremmo portare i ragazzi in questo posto? Fra l’altro, più camminiamo, più la folla aumenta. Agli angoli delle strade capannelli di persone che non si capisce cosa stiano facendo, confusione ed elementi abbigliati da ras di quartiere. Mah….Finalmente troviamo il ristorante gestito da degli algerini (e ti pareva), antipatici, sporchi, ma si rileveranno alla fine anche collaborativi (ok, guardiamo i lati positivi!!!). Prendiamo i dovuti accordi e abbiamo la conferma che il pranzo non ci sarà. Torniamo da negronia (la ribattezzo così) e pronti alle 20 per andare a cena. I ragazzi sono ormai acquartierati e alle 20 partenza per negroland. Il ristorante ci attende e la cena, come prevedevo, è veramente triste. Non ricordo cosa ci hanno servito come primo. Una sorta di strano panetto ripieno di chissà che cosa, disgustoso. Fuori uno. Il secondo è una specie di scaloppina doppia, stopposa con patatine fritte provenienti dai pacconi surgelati di infima marca con un pomodoro immangiabile a contorno. Cavolo, avrei dovuto fare una foto!!! I lamentosi del gruppo si fanno sentire e in questo caso hanno parzialmente ragione. Il dolce è costituito da un gelato fin troppo zuccherato e di dubbia provenienza. Va beh…..mettiamo qualche cosa nello stomaco. La frutta non esiste. Il pane almeno è commestibile. Ok, bisognerà sfruttare quel supermercato vicino all’albergo, altro esempio di spesa proletaria (praga docet!!!!). Usciamo da Negronia, non senza che qualche soggettone non faccia smorfie verso le ragazze e arriviamo in albergo. La sera prevede visita alla tour eiffel. Il vantaggio dell’albergo è di essere vicino Gare de L’est, stazione rer e metro che ci permetterà di girare in lungo e largo Parigi. Ehi, avevo dato per scontato che i ragazzi fossero abituati a prendere la metro, però in questo caso ho confidato troppo nelle loro capacità. Infatti gli ci vorranno un paio di giorni per capire come funziona la metropolitana (e quella di Parigi ha 12 linee!!!!). Riesco però a orizzontarmi subito e anche se l’acquisto dei biglietti è un pochino macchinoso (siamo sempre 55 in fin dei conti), riusciamo ad arrivare alla Tour Eiffel. Fa freddo, ma siamo tutti contenti per lo spettacolo offerto dal simbolo di Parigi. Si sale in cima, si prende freddo, si cazzeggia alla grande e si acquistano i primi oggettini (varie torri eiffel). Il IVbcl acquista dei blocchi di mini torri eiffel economici e chiaramente conoscono tale Pato, un francese di colore che mercanteggia ai piedi della torre. Cantano, fanno le foto….che casinari!!!! Accidenti che freddo….obviously avevo solo la magliettina….manca solo che mi ammali….speriamo bene, intanto perdo la voce (ma dato che sono fatto di ferro, non avrò ripercussioni!!!). Rientro con qualche problema presso i famigerati varchi della metro e chiaramente ancora problemi nell’usare i biglietti per passare. Alla fine scavalchiamo molti varchi saltando come canguri. Riusciamo a tornare alla base. E al rientro in albergo, invece della vecchia bavosa, ci aspetta mastro lindo, un altro addetto della reception che pretende la cauzione. Gli dico che non ho avuto il tempo di raccogliere tutti i soldi e che cercherò di farlo il giorno dopo. Apriti cielo…..attacca una pippa e qui non ci vedo più, mi arrabbio, gli dico di non rompere le cosiddette, che se consideriamo la loro efficienza possono pure aspettare. Insomma, alzo la voce e Mastro Lindo….ok chiamiamo il boss. Eh no, caro il mio genio della lampada, è l’una di notte e voglio andare a letto. Con Il tuo “boss” (chi sarà, un negrone del quartiere??? Cavolo sono pure grossi!!) ci parlo domani. Non c’è fretta. Buonanotte. Ero stato gentile fino a quel momento, ma non se ne poteva più!!! Bene, la prima giornata è andata. Lunga, pesante, con i dubbi dei pranzi, ma senza particolari intoppi eccetto l’utilizzo della metro a cui molti non sono abituati. Mi attendono 4 giornate di fuoco. Non bisogna sbagliare e lasciare al caso. Domani ci aspetta il Louvre e Notre Dame, un compito apparentemente più facile….solo apparentemente.

Written by dago64

April 20, 2009 at 3:39 pm

Posted in parigi 2009 I

4 Responses

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  1. Sono l’uomo copertina della gita!!!!che onore!!!

    Anonymous

    April 20, 2009 at 6:18 pm

  2. Grande prof…Fede

    Anonymous

    April 21, 2009 at 4:35 pm

  3. negri di colore?è un genio, prof XDDcomunque, posto la foto della pappetta che hanno portato a Ivan. Peccato che non si possa sentire la puzza.. nauseante:http://img510.imageshack.us/my.php?image=dsc00545r.jpgBella prof!! a prestoRob IV a cl

    Anonymous

    April 22, 2009 at 1:41 pm

  4. non sapevo avessi scritto il diario..l'ho visto solo ora

    marisa

    June 8, 2009 at 4:43 pm


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