Mauro Faina's blog

School Adventures

Archive for January 2010

Il soldato dimenticato I

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18 luglio, 1942. Arrivo alla caserma di Chemnitz, un vasto palazzo ovale, interamente bianco. Sono molto impressionato, con un misto di ammirazione e paura. Alla mia richiesta, sono assegnato alla 26° sezione dello squadrone comandato dal comandante di volo Rudel. Sfortunatamente, non riesco a passare i test della Luftwaffe, ma quei pochi momenti a bordo dello JU87 rimarranno con me come una gloriosa memoria. Viviamo con un’intensità che non ho mai avuto modo di sperimentare prima. Ogni giorno porta qualche novità. Ho un’uniforme di nuovo tipo, che mi calza perfettamente, e un paio di stivali, non nuovi ma in condizioni perfette. Sono molto orgoglioso del mio aspetto. Il cibo è buono. Imparo delle canzoni militari, che canticchio con un terribile accento francese. Gli altri soldati ridono. Sono destinati a essere i miei primi compagni in questo posto. L’addestramento basico nella fanteria, dove mi hanno mandato successivamente, è meno divertente di quello della vita di un aviatore. Il corso di combattimento è la sfida fisica più dura che abbia mai provato. Sono esausto, e diverse volte mi addormento sul mio cibo. Ma mi sento a meraviglia, pieno di un senso di gioia che non posso capire dopo così tanta paura e apprensione.
Il 15 settembre, lasciamo Chemnitz, e marciamo per 25 miglia verso Dresda, dove prendiamo un treno per l’est. Attraversiamo una grossa parte della Polonia, fermandoci diverse ore a Varsavia. Il nostro distaccamento va a fare un giro turistico per la città, incluso il famoso ghetto, o piuttosto, cosa ne è rimasto. Torniamo alla stazione in piccoli gruppi. Sorridiamo tutti. I polacchi ricambiano i sorrisi, specialmente le ragazze. Alcuni dei soldati più vecchi, più intraprendenti di me, hanno deciso di ritornare in compagnia più gradevole. Ancora una volta ripartiamo, per arrivare finalmente a Bialystok. Da Bialystok marciamo altro dieci miglia verso un piccolo villaggio. Il tempo è freddo ma incredibilmente bello. L’autunno è già arrivato in questa campagna collinosa e leggiadra. Camminiamo attraverso una foresta di enormi alberi. Il sergente Laus ci ordina ad alta voce di metterci in riga, e marciamo a passo veloce fino ad arrivare in una radura, dove un castello da racconti delle favole si erge di fronte a noi. Procediamo lunga un viale di alberi cantando a quattro voci “Erika, noi ti amiamo”. Ci imbattiamo in un gruppo di dieci o undici soldati, uno dei quali porta le scintillanti spalline di un ufficiale. Perfettamente a tempo, ci uniamo a questo gruppo appena cantiamo le ultime note della nostra canzone. Il sergente grida un’altra volta, e ci fermiamo. Poi un altro ordine, un’impeccabile cambio di fronte, e l’aria riecheggia al suono di trecento paia di stivali battuti insieme.

Written by dago64

January 28, 2010 at 9:56 pm

il giorno della memoria

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Coloro che leggono il titolo penseranno che il post di oggi è dedicato alla Shoa…nulla di tutto questo. La giornata di oggi mi ha perticolarmente colpito per i corsi e i ricorsi accaduti fin dalla prima mattina. Tutti collegati al mio passato. Ho letto con attenzione dell’assassinio a Latina di tale Massimiliano Moro, un delinquente pontino noto a tutti che conoscevo in quanto avevo avuto a che fare con lui un paio di volte. Non era un good guy, sicuramente, coetaneo fra l’altro e durante una partita di pallone discutei con il tipo e ci fu un incontro chiarificatore per Latina. Avevo 20 anni, forse 21, ma lo ricordo come fosse oggi, dato che già all’epoca non era salutare avere diverbi con il tizio. Quel giorno fui fortunato, la mia calma olimpica mi permise senza danni di evitare le botte (erano in due!!!!), anzi mi strinse pure la mano. Wow, pericolo evitato!!! Beh, sapere che è morto con due proiettili in testa non mi rallegra, ma forse se lo meritava..chissà. Oggi, poi, a casa di un cliente a riparare un computer (Doganella di Ninfa), ho avuto modo di incontrare diverse persone che conoscevano bene la famiglia di mia madre. Incredibile, sono venuto a conoscenza di tanti fatti, positivi e negativi, legati a mia madre e a mio nonno. Un tuffo nel passato, e vedendo queste persone, così disponibili e ben disposte verso di me, pensavo: w le piccole comunità e l’umanità che esse dimostrano. Un anziano, poi, mi ha veramente colpito, soprattutto dal punto di vista dell’integrità morale. Un modello per le nuove generazioni. Un altro lieto incontro è stato con Luca, un caro ex alunno a cui voglio bene e che apprezzo. Sono passati dieci anni, ma lo sento e lo vedo regolarmente. Mi fa piacere chiacchierare con lui e contento di vedere che si sta ritagliando una sua posizione. Rimango sempre legato agli alunni/e. Forse perchè alla fine gli voglio bene. Mah….Per finire in palestra incontro un altro ragazzo che non vedevo da tempo e si è riparlato dei bei tempi. Insomma, al di là del ritmo indiavolato che ha preso la mia vita, oggi questo giorno della memoria mi ha reso veramente felice. E domani sarà un altro giorno. Chissà cosa mi aspetta. Si, lo so, devo installare una serie di programmi nel laboratorio. Che scatole!!! Un abbraccio a tutti (ormai pochi) i miei lettori.

Written by dago64

January 26, 2010 at 10:01 pm