Il soldato dimenticato IX
10 Ottobre 1942. Il tempo è ancora bello, ma questa mattina la temperatura è di soli 3 gradi . Per tutto il giorno facciamo pratica guidando un piccolo carro armato, conducendolo fino ad alcuni pendii piuttosto ripidi. Ci sono quindici di noi a bordo del veicolo che può portarne al massimo 8, ed è abbastanza scomodo. Riusciamo a starci dentro solo grazie a qualche straordinaria acrobatica contorsione. Ridiamo tutto il giorno, e entro sera, ciascuno di noi è in grado di guidare la macchina. Siamo stanchi morti e doloranti come se ci avessero dato una buona ripassata. Il giorno successivo, appena ci buttiamo a capofitto nell’esercizio, senza calcolare il costo dell’energia, e per contrattaccare il freddo, Laus grida: Sajer!!! Faccio un passo avanti. Il tenente Starfe ha bisogno di un autista per il panzer, e dato che tu ti sei particolarmente distinto ieri…vai e stai pronto.
Saluto, e me ne vado di corsa. Non è possibile…io, il miglior guidatore del plotone! Faccio salti di gioia, e in un battibaleno, sono vestito e di nuovo nel cortile. Inizio a correre verso la compagnia comando, solo che si rivela inutile, dal momento che il tenente Starfe mi sta già aspettando. E’ magro, spigoloso, ma non sembra antipatico. Pare che sia stato gravemente ferito in Belgio e sia rimasto nell’esercito come istruttore. Scatto sull’attenti. Conosce la via per Cremenstovsk? Chiede. Jawohl (certo), signor tenente. A dire la verità, sto solo tirando a indovinare che questa sia la strada su cui noi qualche volta c’imbattiamo in compagnie che sembrano provenire da quel villaggio. Ma mi sento troppo felice per esitare. Per una volta che mi chiedono qualche cosa che sia più di un semplice esercizio. Bene, egli rispose, sorridendo. Andiamo, dunque.
Starfe indico a uno dei carri armati che stavamo usando ieri. Qualche cosa che sembra un rimorchio a quattro ruote è attaccato. Infatti è un 88, coperto con una rete da mimetizzazione. Mi metto al posto dell’autista e accendo il motore: l’indicatore della benzina dice che ci sono solo due galloni emezzo, che non è abbastanza, e chiedo il permesso di riempire il serbatoio. Il permesso è accordato, e ricevo i complimenti per questa elementare osservazione. Partiamo alcuni minuti più tardi. Il mio veicolo procede in qualche modo nervosamente oltre il portico e attraversiamo il ponte. Non mi metto a guardare Starfe, che deve aver sicuramente notato la mia deplorevole tecnica di guida. A circa 600 yarde dal castello giro verso quella che penso sia la strada verso Cremenstovsk. Per circa dieci minuti procedo a velocità moderata, in uno stato di considerevole ansietà circa il mio itinerario. Superiamo due carri polacchi carichi di fieno. Danno uno sguardo al mio Panzer, e si fanno da un lato della strada. Starfe mi guarda e sorride alla loro precipitosa sterzata. Pensano che tu l’abbia fatto di proposito. Non crederanno mai che è dovuto al fatto che non hai ancora la completa padronanza del mezzo.
Non so se debba ridere a questa osservazione, o prenderla come un avvertimento. Mi sento sempre più nervoso e faccio sobbalzare il povero tenente come se fossimo su un cammello. Finalmente arriviamo a un decrepito gruppo di edifici. Cerco disperatamente un cartello, ma tutto quello che posso vedere è un banda di bambini dai capelli di stoppa che sono corsi fuori per vederci passare, con il rischio di cadere sotto i nostri cingoli.
Leave a Reply