Mauro Faina's blog

School Adventures

Il soldato dimenticato XIV

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finalmente torna una nuova puntata del soldato dimenticato. Un libro scritto originariamente in francese. Tradotto in italiano nel lontano 1970, ma non si trova più in edicola. Quindi lo rendo disponibile a puntate su questo blog. Un esperimento.

30 Ottobre
Dopo aver salutato la bandiera, siamo assegnati al magazzino vettogliamento, dove ci rechiamo senza spiegazioni. Almeno sarà caldo laggiù. Nel magazzino, che è stato allestito in un grande capannone, le prime due sezioni della nostra compagnia sono state appena servite, e stanno uscendo con le loro armi cariche. Quando è il mio turno, mi danno 4 scatole di sardine, inscatolate in Francia, due salsicce vegetali avvolte nel cellophane, un pacco di biscotti arricchiti con le vitamine, due barre di cioccolato svizzero, del lardo affumicato, e mezzo chilo di zucchero a quadretti. Quattro passi più avanti, un altro attendente ammucchia sulle mie braccia già ingombre un lenzuolo da terra resistente all’acqua, un paio di calzini, e un paio di guanti di lana. Alla porta un altro elemento è aggiunto: un pacchetto di vestiario con la scritta kit da campo: primo soccorso. Sotto la pioggia battente, mi riunisco al mio gruppo, che è raggruppato attorno un ufficiale chinato sul retro di un camion. E’ ben protetto nel suo lungo cappotto di pelle grigio verde, e sembra aspettare che l’intera compagnia si raduni. Quando suppone che ognuno sia arrivato, inizia a parlare. Parla così velocemente che faccio un grande sforzo a capire cosa dica. Lascerete questo alloggio per scortare diversi treni militari a una posizione più avanzata. Siete stati appena dotati di rifornimenti per otto giorni, che ora includerete nel vostro equipaggiamento. Sarete radunati in venti minuti. Ora tenetevi pronti. Velocemente, in silenzio e con ansia, ritorniamo ai nostri alloggi e raccogliamo le nostre cose. Come allaccio il mio zaino alla schiena, il mio vicino nel letto accanto chiede: Per quanto tempo staremo via? Non lo so. Ho appena scritto ai miei genitori e gli ho chiesto di mandarmi alcuni libri. L’ufficio postale ti invierà il pacco. Al momento Hals, il mio grosso amico, mi colpisce alla schiena. “Almeno vedremo dei russi”, egli gridò, sogghignando sarcasticamente. Sento che sta cercando di controllare i suoi nervi. In realtà ognuno sente grandi emozioni. Malgrado la nostra perfetta innocenza, l’idea della guerra ci terrorizza.

Written by dago64

May 4, 2010 at 9:00 pm

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