Waste Land
Devo confessare che la nuova linea “politica” che seguo a scuola (Education First 🙂 ) funziona! Si, per dirla alla Trump make school great again è una frase che sostituisce l’altrettanto efficace frase yes we can! Yeah, let’s make our school great again! Come è possibile farlo, vista la totale deriva della scuola pubblica affondata dalla scellerata 107 del pupazzo da Rignano? E’ possibile, prima di tutto partendo da noi, dai tanto sempre criticati docenti (qualche volta a ragione). Non è sicuramente con i computer o le lim che possiamo cambiare o, meglio, migliorare l’offerta. Non voglio parlare dei famigerati registri elettronici, che, spesso, invece di aiutare, rallentano e rendono farraginoso il lavoro a scuola. Lo dissi (ok non sono un oracolo, ma 9 anni fa da qualche parte lo denunciai) che le procedure cartacee non possono essere adattate ai tanti software che girano, bensì bisognerebbe cambiare le procedure tradizionali radicalmente e pensare i tipici processi della scuola in maniera diversa. Ma quella è un’altra storia. Migliorare l’offerta significa prima di tutto preparare delle lezioni sempre migliori, arricchirle con nozioni (non mi svalutate questa parola, senza una buona cultura non si può avere una competenza degna di questo nome) di spessore e si potranno fare lezioni anche con un semplice gesso e la lavagna. Potenziamenti, progetti, nuove frontiere alla Star Trek, le classi capovolte, ragazzi di che cosa stiamo parlando? La cultura si trasmette con un semplice libro, con una semplice lettura, un segno sulla lavagna può dare spunto per grandi temi (ok in questo caso non sono umile, oggi partendo da una parola di origine francese sono arrivato a riempire la lavagna di termini fino a parlare della costituzione americana. Punto di partenza? Una pronuncia sbagliata. Non sono un genio, non sono uno stupido, solo che una persona di medie capacità riesce a trasmettere nozioni collegate fra loro e dare gli strumenti adatti ai ragazzi per capire, intuire e approfondire. Ok, non sempre è possibile, dall’altra parte c’è il nemico, gli studenti ci combattono, ma è una battaglia leale e alla fine, la maggior parte (per il 100% stiamo lavorando, ma è difficile) dei discenti apprezza la professionalità e l’impegno. Qualcuno mi potrebbe dire: questo ci deve sempre essere! Bene, non sempre è possibile, dato che negli ultimi dieci anni i moduli della burocrazia statale fanno perdere un sacco di tempo. Scrivere tutto, si dice giustamente, ma spesso si dà importanza al particolare invece di badare all’essenziale. Da almeno 12 anni sento i dirigenti esclamare: prima la vigilanza! E la didattica? A chi interessa la didattica? Da troppo tempo vedo presidi riempirsi la bocca : prima la continuità! E poi puntualmente l’anno dopo, la continuità è sacrificata per altre dubbie necessità. Quest’anno siamo arrivati al paradosso: per il potenziamento da attuare si sono tolti i docenti alle classi e sostituiti con altri docenti esterni. E quelle classi? Anche la peggiore classe del mondo ha diritto almeno per un anno di mantenere quell’adulto che dovrebbe guidarli. Nulla di tutto ciò. Il nuovo avanza e tutto quanto si faceva prima è sbagliato. La scuola tradizionale? Ha “prodotto” grandi uomini e donne. Potrei continuare a parlare per delle ore, ma questa settimana voglio elogiare non una mia sola classe, ma tutte quelle che ho l’onore di istruire alla lingua inglese. Non li abbandonerei mai, dal primo all’ultimo. Mi fanno divertire, mi fanno arrabbiare, ma mi fanno vivere in questa Waste Land del 2017 dandomi soddisfazione e voglia di fare. La Waste Land ci circonda con tutte quelle nuove assurdità che si sentono fin dalla Moratti (e poi venne la Gelmini con la Giannini per finire al ministro con il titolo della scuola media!). Non se ne può più, si sentono i progetti più assurdi, iniziative, proposte ex scuola e le ore in classe? Hanno aumentato le ore scuola lavoro…e vai, sempre meno in classe, sempre meno istruzione e più manualità, ma non si può essere bravi artigiani se non si ha la conoscenza degli oggetti che maneggi! Purtroppo non è facile combattere contro questa deriva che, volenti o nolenti, dobbiamo seguire in quanto dipendenti del Ministero dell’Istruzione o, per dirlo alla Orwell, Ministry of Truth! Destinati alla sconfitta, ma sempre combattendo. Eroi senza la vittoria all’orizzonte…
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