Archive for May 2017
Barcellona – 7th Day
Martedì 2 maggio. Ultimo giorno. Come detto nel precedente post, il grande esodo per il rientro è stato veramente gradevole. Se il viaggio all’andata era stato sofferto causa brutto tempo e ansia da raggiungimento meta, il ritorno è stato tranquillo, rilassante e senza il mal di mare!!! Si gioca a Monopoli, carte, si chiacchiera, sala giochi con biliardino e dischetti e… arrivo addirittura con 10 minuti in anticipo con soddisfazione dell’intero simpatico gruppo che ha trovato una stupenda amalgama giorno dopo giorno. Non di poco conto questo dettaglio. Classi con studenti di indirizzi diversi e di motivazioni differenti hanno trovato un ottimo spirito collaborazione e di comlicità. Ci credo, hanno fatto quello che hanno voluto!! 🙂 Good Guys! A Civitavecchia, fra la felicità e allo stesso tempo tristezza dei ragazzi, ci attendono gli autobus per portarci al Rosselli di Aprilia. I soliti due autisti un pochino pericolosi, ma grazie a dio si raggiunge il paesello. Ci salutiamo tutti quanti con un piccolo rammarico. Tutto sommato un viaggio è sempre esperienza e crescita e questa piccola avventura non è stata da meno. Certo, si può fare sempre meglio, ma accontentiamoci.
Ho perso il conto delle gite fatte sin dal lontano 1999, anno in cui feci la prima gita con un quinto classico del Meucci proprio a Barcellona. 30? 40? Non so, ma se contano i risultati, i problemi sono sempre stati minimi e il divertimento massimo. Good job!
E domani si riparte con una giornata dedicata ai miei ragazzini del primo. Secondo me sarà molto faticosooooo!!! c u soon!
Barcellona – 6th day
Lunedì 1 maggio. Inizia il lungo avvicinamento verso casa. Lasciamo il tipico albergo per scolaresche, decente il cibo comunque. In compagnia di due colleghi si va a prendere un ultimo caffè. Purtroppo non c’è stata amalgama nel gruppo docenti, diversi punti di vista, incomprensioni e si è evidenziata una “serena” spaccatura. Va beh, c’è di peggio. In tarda mattinata il bus, con il nostro solito autista a cui diamo una piccola mancia di riconoscenza per la pazienza, ci porta a Barcellona, dove trascorriamo tutta la giornata prima di imbarcarci alle 20 circa. Non passa mai questa giornata. Ci sono parecchie manifestazioni pro lavoratori, polizia antisommossa e pattuglie ovunque. In compagnia di un alunno facciamo compere, mangio e poi pomeriggio sul prato con altro gruppo. Ennesima visita al Mare Magnum, mercatino e finalmente alle 19.15 l’ultimo salto verso il porto. Biglietti, distribuzione come al solito farraginosa con me spettatore, ma in perfetto orario saliamo a bordo. Il traghetto è targato Grimaldi e tutto sommato ha un accettabile livello di comfort. A differenza dell’andata, tutte le operazioni non subiscono intoppi. La traversata si prospetta tranquilla, viste le serene condizioni del tempo. Partenza puntuale. Cabina per i prof spaziosa e comoda. Ceno a base di pesce e dato che tutto appare tranquillo, ci si butta a riposare. La vera prima notte in cui faccio una vera dormita. Mi sveglio a Porto Torres o, meglio, la wife mi sveglia con una telefonata.
Barcellona – 5th Day
Domenica 30 aprile. Si parte allegramente per il MontJuic e relativi impianti olimpici. Qui il gruppo non è preparato, anzi peggio. Molte incertezze, freddo, vento, non una grande scelta. Partita a biliardino, breve camminata, vento sferzante e gelido. Si torna subito a Barcellona per poi ripartire nel pomeriggio alla volta del Nou Camp, il covo di Messi e compagni. Prima di raggiungere uno dei templi di Barcellona, il gruppo si divide. Non tutti sono giustamente interessati a visitare lo stadio. Ci si dà appuntamento per le 17.
Mi ricordavo l’impianto più spartano. Tocca inventarsi qualche cosa in quanto per risparmiare dovremmo presentare lista scuola intestata. Mmmmm bene, mi faccio prestare dall’artista di turno un bel foglio bianco. Scriviamo i nomi per bene in stampatello, utilizzo una nomina con carta intestata e torno alla cassa. Sorriso a 300 denti, perfetto inglese con tono di giustificazione tipo ho finito le liste 🙂 e ovviamente il presso studente è ottenuto. Coltellata per i docenti che devono pagare prezzo pieno. Poteva andare meglio! La memoria non mi aiuta. Sono più di dieci anni che non tornavo qui e trovo tutto più curato, moderno e con molti cambiamenti. Gli ultimi 8 anni sono stati solo trionfi per gli azulgrana e si vede. Tre coppe campioni e del mondo, foto di successi ovunque. Complimenti. L’impianto è sempre un bel vedere. Riesco a spendere i soldi per delle foto con la coppa campioni. Sorrido. Quest’anno non la vinceranno. La visita rende felici tutti. Complimenti. Ripassiamo a Barcellona a riprendere coloro non interessati e ritorno alla base.
L’ultima vera serata. Troviamo il tempo di festeggiare due compleanni, molti terminano in discoteca il loro cammino. Piove, purtroppo, ma tutto sommato non risulta un gran fastidio. Abbiamo anche modo di salutare Fausto di Empoli che ci ha ospitato nel suo locale praticamente ogni giorno fra aperitivi , caffè e post cena. La gita è quasi finita. Ne sono molto contento, ho mantenuto la parola con i ragazzi, li ho resi felici e non fa male mettere prima gli interessi di coloro che ti circondano. Nottata un pochino preoccupata riguardo alle mattate che potrebbero fare le orde del Rosselli. Fortunatamente la mattina solo notizie positive.
Barcellona – 4th day
Sabato 29 Aprile. Alla fine fra una dolce cuscinata al mio compagno di stanza per interrompere la romantica serenata fatta di rumori e trombe, ho dormito 4 ore. Lo stomaco migliora, ma il dondolio delle onde non mi ha ancora abbandonato. Colazione ancora con tea e biscotti. Non sono dell’umore adatto o, meglio, non lo ero già prima di partire. Rivolgo poche e distratte parole a tutti. La prevista visita alla Sagrada Familia, opera incompiuta di Gaudì, ci attende. Copriamo i soliti 70 km via bus e da Plaza Catalunya, raggiungiamo il sito lavori in corso perenni della Sagrada Familia. Tipica camminata intorno al perimetro della cattedrale più strana del mondo e ripartenza nel pomeriggio per parco Guell, ad ammirare altre opere di Gaudì. Camminiamo per tutto il parco. Si gode un bel panorama e si può notare l’ordine della pianta di Barcellona. Purtroppo non abbiamo la scaltrezza di andare a comprare i biglietti per tutto il gruppo per accedere alle opere di Gaudì. Ricordavo che una volta era gratuito. E va beh, non è un artista che mi entusiasma. Il solito studente che si perde per il parco c’è sempre. Nulla di grave, no one left behind (ok non siamo i marines! :). Alle 17.30 destinazione albergo. Gita che prosegue in maniera tutto sommato rilassante con problemi minimi e rispetto decente degli orari, malgrado la presenza di ragazzi un pochino anarchici, ci sono elementi con cui riempire le cronache di Narnia!!!
La serata dopocena si chiude sempre a Lloreta con test attrazione spara le persone in cielo chiamata Space Jump? Non ricordo. Bella, costosa, faccio di tutto per non farmi convincere a provare, ma alla fine preso per stanchezza e curiosità, mi butto pure io…divertente! Dopo la prova olimpica, cosa si fa? Ovvio, si cerca il locale e prima di tornare in albergo, ecco 3 Monkeys e drink con tutto il gruppo. Secondo me il locale più triste della zona, ma si sa, le mie analisi sono come al solito bandite!!! Qualcuno dà buona prova a reggere alcol e derivati. Si dovrebbe tornare tutti in piedi o giu di lì. Si, ce la facciamo. Ritorno con canti e balli, ma nulla di più. E vai. Passato anche sabato!
Barcellona – 3rd Day
Venerdì 28 Aprile. Primo vero giorno di gita. Il mio stomaco ancora balla, non sto bene per niente. Il mio compagno di stanza ha russato, mi sono addormentato alle 4! Sveglia 7.30, colazione con cereali di dubbia data e te dal sapore approssimativo. Va beh, nutriamoci.
Si parte per Barcellona con il solito ritardo a causa di alunni rimasti nella braccia di Morfeo. Comunque nulla di irrecuperabile. Con l’autista giustamente bofonchiante, guida scattosa, nervosa non proprio rassicurante. Raggiungiamo Plaza de Colon, da cui parte la visita al barrio gorico, cattedrale san maria e altri punti caratteristici della capitale della Catalogna. Abbiamo due solerti guide e come ogni gita che si rispetti, l’interesse è appena sufficiente con tendenza alla mediocrità. Gita d’is-stru-zion-ne si chiama! Il tempo è clemente e passeggiare per le strade di Barcellona è gradevole. Il giro termina lungo La Rambla, l’arteria vitale di questa città spagnola dell’Europa Continentale, fucina di nuove tendenze e mode. Il gruppo si separa, la solita tana libera tutti per mangiare e passeggiare. Si ha modo di assaporare i favolosi cibi del mercato della Bouqueria. No comment, uno spettacolo per gli occhi e il palato. Fra una passeggiata e una visita, completiamo il primo giorno di visita. Direzione plaza Colon. Il bus ci carica a plaza Carbot e via, verso Lloreta de Mar. Ok, non è via col vento, questi 70 km sono una vera noia!!! 🙂 🙂 Ho ancora i sensi di nausea e la stanchezza è galoppante. Veloce doccia, non scendo a cena causa problemi di tempo e stomaco e al contrario cena da Fausto con un hamburger ricco e rigenerante. Credete che la giornata sia finita? Ma che! Lungo, lunghissimo il giorno, in quanto manca il pezzo forte di tutte le gite, la serata o, meglio, la nottata. E che cosa viene fuori? Alle 23.30 toccherà andare alla famigerata discoteca Tropics e sorbirsi la prima notte danzante. Prima ho modo di giocare a poker con un gruppo di ex allievi e poi, senza sosta, vamos a bailar. Ok, in quel carnaio si poteva tutto, tranne che ballare. Corpi volanti, gente che si buttava in mezzo a una selva di mani protese. Insomma, spettacoli difficili da descrivere. L’apoteosi si raggiunge con un gruppo di dolci signore russe dai 120 chili in su che si dimenano nell’area VIP. Dio che visioni estreme! Io e il collega ci piazziamo in una saletta a…far nulla. I ragazzi nell’arena cominciano le loro gesta belluine, un pochino sopra le righe, e va beh, sono in gita d’ISTRUZIONE. Inutile descrivere altri personaggi da circo che facevano parte dello spettacolo! Ad ogni modo alle 2 tagliamo la corda e lasciamo il numero del mobile agli studenti. Sono tutti grandi e grossi, non hanno bisogno della balia. Arrivano altre 2 colleghe con i ritardatari. Percorriamo la distanza che ci separa dal nostro albergo franchista e, finalmente, alle 2.35 sono sotto le coperte. Mi attende un’altra notte parzialmente insonne. Meno male che domani è già sabato!
Barcellona 2017 – 2nd day
Giovedì 27 aprile. Mi sveglio a Porto Torres, prima tappa dell’arca Grimaldi. Sono le 7.30. Che bello, non c’è fretta, tutto tace. Approfitto della linea per avvisare i colleghi, messaggini alla mia amata e una doccia corroborante per svegliarsi definitivamente. Colazione secondo l’ora da signori, alle 10.30 e breve visita all’arca che oltre a quattro negozi scalcinati e una sala giochi, non offre poi molto. Ci si siede tutti al cosiddetto bar catalunya. Orario previsto per l’arrivo le 9 di stasera. Ok, l’arca di Noè ha navigato per 40 giorni. Non lamentiamoci.
Si inganna il tempo verificando i posti da visitare, accidenti è la terza volta in gita a Barcellona, ma devo riguardare la cartina per fare mente locale…trascorre un’altra ora, ma la nave continua a ballare. In cabina le valige camminano per la stanza ed è meglio starsene distesi sul letto! Alle 18.30, a 25 ore dalla partenza, bussano alla cabina. Siamo arrivati! No, falso allarme, dobbiamo liberare le stanze immediatamente. Mancano ancora 3 ore. Ci si riunisce nell’anfiteatro della nave, una ragazza dell’intrattenimento inizia a cantare e così, tra una canzone e un’altra, si arriva a Barcellona. L’arca attracca. Non è finita, in quanto l’albergo si trova fuori Barcellona, a 70 km di distanza. Ricarichiamo le valige. Alle 23.30 arriviamo a Lloreta de Mar, sito dell’albergo grand Beach. Un 4 stelle di epoca franchista, vecchio, sporco e dedicato alle famigerate scolaresche. Parca cena e presa possesso della favolosa camera. 30 ore di viaggio, hotel della serie la famiglia Addams, freddo e senza particolari attrazioni all’esterno. Più di così cosa volete? Comunque riusciamo con i ragazzi della classe a prendere un dolce e una birra nella pizzeria fronte albergo gestita da un simpatico toscano scoperta dopo esserci aggirati per i paraggi come lupi nella tundra. Domani Barcellona!
Diario di Bordo – Barcellona – 26 Aprile 2017
Le gite, brevi o corte che siano, meritano sempre un diario a ricordo indelebile. Ecco il racconto di questa settimana trascorsa a Barcellona con i quinti del Rosselli/Mattei. Non ci saranno nomi propri o riferimenti, ma tutte le citazioni non sono casuali!! 🙂
Mercoledì 26 aprile. Leaving day! . Alle ore 17 appuntamento fronte scuola con gli altri docenti di e le varie quinte dell’istituto Rosselli. Classi dell’ economico, del chimico, dell’elettronico, del professionale insomma tutti gli indirizzi rappresentati. Tanti genitori, molti fidanzati poche fidanzate…gli uomini soffrono sempre di più i distacchi! C’è il tempo di fare ricevimento genitori suppletivo mentre i vigili controllano che gli autobus siano in ordine. Le solite incertezze su quale sia il mezzo di ogni classe e poi via, con le piccole lacrime dei vari genitori disperati e dei fidanzati, nemmeno andassimo in guerra! Civitavecchia è la ns prima meta dove ci aspetta il traghetto Grimaldi per portarci in terra di Catalogna. Al porto non mancano le incertezze, in quanto gli autisti ci dicono di non essere autorizzati ad entrare nell’area imbarchi e chiaramente il gruppo non può passeggiare per tutta l’area vigilata e pericolosa. Finalmente si capisce che si può entrare con i mezzi per brevi soste e risolviamo la situazione risalendo sui bus e raggiungendo la zona d’imbarco. Lunga attesa per ritardi vari, si inganna il tempo giocando a biliardino in cui subisco una pesante umiliazione da una squadra mista uomini/donne, un gelato, chiacchiere infinite, compilazione liste camere e finalmente arriva la luce verde. Problemi finiti? Ma che! Un’altra ora per salire sulla nave con raffiche di vento a scolpirci i faccioni, canti di disperazione e speranza allo stesso tempo e a 6 ore di distanza dalla partenza vediamo i ponti di questo traghetto Grimaldi. Finalmente possiamo entrare nelle cabine…no, falsa speranza, molte chiavi con lettura codici a barre non funzionano. Ok, pazienza. Lasciamo le valigie e andiamo a farci rifare la scheda alla reception collocata al settimo livello. Il tipo spagnolo capisce più l’inglese che l’italiano, strano a dirsi, ma mi dà prontamente una nuova chiave alla retorica domanda: what happened?
Well.. it doesn’t work! Prendo possesso della gradevole cabina Grimaldi alle 23.30! Una doccia e si cerca un posto per mangiare. La nave offre varie soluzioni. Un ristorantino in fondo a uno degli innumerevoli corridoi pare decente. Attendo gli altri colleghi e si consuma un buon risottino agli scampi. La nave ancora non si muove e…poi…miracolo, si parte alla 00.30! In 7 ore abbondanti abbiamo coperto meno di 200 km! Immaginavo della gita tipo migranti dalla Libia e per il momento è tutto confermato. Ritorno in camera dopo un giro di sopralluogo durante il quale vedo le varie scolaresche si aggirano come zombie per il traghetto. Nessun problema. Ragazzi per il momento controllabili. Finalmente il lettino matrimoniale della mia cabina si profila all’orizzonte. Sono le 2 di notte. Orfeo mi cattura.