California 2017 – day 2
4 Agosto 2017. Ci svegliamo presto dopo una bella dormita. Lettone comodo e temperatura primaverile. San Francisco é lá fuori, tutta da scoprire. Il primo problema é comunque la colazione. Come al solito, il breakfast in albergo costa fra i 36 e i 40 dollari. Sará opportuno cercare fuori. Abbiamo subito fuori dall’albergo l’immancabile Starbucks e una catena chiamata Peet’s and Coffee. Io e Simona vogliamo un locale tipo “Le Pain Quotidienne” con pane e marmellata e un buon caffé latte. Ovviamente non c’é a SF la catena francese e con micro mappa dell’albergo giriamo alla ricerca di un buon locale. Finiamo per caso a Chinatown, tocchiamo Market Road, Union Square, si sbaglia qualche strada ( la pianta di SF non é quella tipica ordinata delle grandi cittá americane), ma alla fine per puro caso ecco La Boulangerie. Un breakfast shop tipo Le Pain con caffé latte favoloso, baguette fresca di forno e cornetti deliziosi. Ricca colazione con marmellata e locale. Promosso!
Dobbiamo organizzare tutte le escursioni e visite. Ci dirigiamo nel cuore pulsante di SF, l’Embarcadero. Una sorta di lunga zona turistica portuale che dá sull’oceano piena di locali e attrazioni. Il nostro albergo é in Battery street. Ci vogliono circa 10 minuti di cammino. Raggiungiamo la meta senza problemi. Come dicevo tempo primaverile. Dopo il caldo di casa, non sembra vero. Lungo l’Embarcadero si alternano i vari Piers, numerati da 1 a non ricordo piú. Il piú importante dei Piers é il 39, pieno di negozi e ristorantini. Percorrendo l’Embarcadero si raggiunge il noto Fisherman’s Wharf, dove si possono gustare piatti a base di granchio, gamberetti o aragosta. Immancabile da queste parti il clam chowder, una zuppa a base di vongole da consumarsi in una coppa fatta di pane duro. C’é una serie di banchi presso cui prendere al volo piatti di pesce a prezzi nazional popolari. Da non perdere il museo della meccanica, luogo in cui ci sono tutti i giochi meccanici di una volta, funzionanti e divertenti. Flipper d’epoca stupendi, macchinette della fortuna che ti regalano le carte oppure scenette che si avviano con 25 centesimi. Adiacente il museo una piccola mostra dedicata alla seconda guerra mondiale con il sommergibile USS Pampanito e una nave mercantile perfettamente funzionante. Il problema del giorno é: non abbiamo i biglietti per Alcatraz e pare sia un luogo da non perdere, ma sono esauriti. Chiediamo ai banchi turisti qua e lá e finalmente troviamo tale Olivia. La signora dice che i biglietti riesce a trovarli, ma con il package giro turistico della cittá. Va beh, tutto il mondo é paese, accettiamo. La signora ci spedisce da tale Fahti, mediorientale che su un quaderno lurido e pasticciato annota i nostri due nomi. Pagamento fifty now e fifty alla consegna. Prendo la carta di credito. No solo cash! Te pareva, Siamo finiti nella piccola mafia di San Francisco per la vendita dei biglietti di Alcatraz. Alla fine gli dó il contante. Cammina, cammina, dopo aver visitato l’Embarcadero, si fa ora di cena. Destinazione Whole Foods. La ns catena preferita. Non é proprio dietro l’angolo. Avete presente quei tipici saliscendi di SF? Ce li facciamo tutti! Al ritorno prendiamo al volo i tipici tram in legno della cittá che si muovono grazie a un grande cavo metallico impiantato nel terreno con leve che lo tirano secondo necessità
. Giornata dalle mille scoperte. Dobbiamo rallentare il ritmo. Si, le ultime parole famose!

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