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Dobra Voda Day I
Beh, cari naviganti, Dobra Voda non poteva che essere il degno titolo del racconto semiserio di una splendida gita a Praga con le altrettante splendide/i allievi del IVa classico. Certo, l’ultima gita o l’ultimo viaggio sono sempre quelli più belli, ma a essere sinceri non mi ero mai divertito così tanto. Insomma un’esperienza a 5 stelle penso irripetibile per un certo verso. Molte le gite che ho fatto e numerose le risate, ma devo dire che questa volta è stato veramente speciale. L’atmosfera praghese ha fatto il resto, in quanto ricordo con piacere un’altra gita trascorsa con un quinto 7 anni fa, sempre a Praga, ma comprendeva altre città d’Europa e non fu direi così intensa. Ovviamente questo resoconto è del teacher, quindi con una certa ottica, e saranno ben accette puntualizzazioni e osservazioni. Saranno 5 post, corredati di foto, in cui cercherò di riassumere tutto quanto ho osservato e provato, chiaramente sarà più completo con l’apporto di tutti. Bene, lo Start-Day della gita è il 5 aprile 2008, luogo della partenza il piazzale antistante l’ormai a me caro liceo da vinci di Terracina, dove il torpedone dell’anxur viaggi ci porterà a Fiumicino. Levataccia alle ore 5.15, mi sveglio con qualche preoccupazione per l’imminente gita, ma tutto sommato sereno. Costringo la mia adorata mogliettina ad accompagnarmi a Terracina e cerco di fare il bravo in quanto quando parto per qualunque posto da solo, lei soffre molto, anche se comprende che non lo faccio certo per piacere (beh, non precisamente!!!). Ok, ok non commentate e andiamo oltre…..Nella notte pontina Simona guida la puma fino al liceo. Scambiamo qualche battuta, e malgrado le dispiaccia, è di buon umore e mi fa partire sereno. In perfetto orario anche gli autobus giungono nel piazzale. Velocemente tutti i partecipanti si presentano (con valigie che sembrano appartamente, genitori preoccupati o meglio angosciati prontamente assicurati dal mio solito savoir faire!!!), i miei allievi, la VG (una piacevole sorpresa direi, peccato non siano una mia classe) e gli otto (IVF) di Andrea di Lello (l’uomo che dormiva sempre), l’altro teacher accompagnatore assieme all’uomo del Rinascimento (poi capirete questo nickname), Giuseppe Fragnoli. Chiaramente ci sono sempre i soliti ritardatari che riescono a farci partire con venti minuti di ritardo. Mi rimane impressa la scena della colpevole, che saluta il fidanzato con un bacio alla via col vento, poi capirete il paradosso o meglio, quanto può influire un viaggio sull’ essere umano (ecco viene a galla lo psicologo che c’è in me). Tranne questo dettaglio, il trasferimento non denota nessuna nota di rilievo tranne alcune mie perplessità della serie…..saprò fare tutto bene? Riuscirò a far divertire i ragazzi e allo stesso tempo di controllare la situazione? Commetterò errori che potranno pregiudicare la gita? Le mie allieve/i mi faranno scherzi crudeli? (anche questo possiamo annoverarlo fra i dubbi più assillanti, nutro un certo timore!!!). Mah, in ogni caso arriviamo a Fiumicino, Terminal B (chiaramente il terminal sbagliato, colpa dell’autista, ma anche mia in quanto in uno dei tanti foglietti c’era scritto terminal A!!!!). Fra i ragazzi noto una crescente attesa, non vedono l’ora di affrontare questa piccola avventura, ma anche qualche timore, proprio perchè molti sono al loro primo viaggio all’estero. Di nuovo, non dovremo sbagliare quasi nulla, e anche se sono grandi e grossi ci vorrà attenzione!!! Dopo aver realizzato che attendevamo al Terminal sbagliato (buona l’intuizione di Fragnoli di accertarsi riguardo al Terminal), procediamo al check in, dove pare che anche con solo 50 persone l’Alitalia vada in tilt, infatti sono piuttosto diciamo tesi, poco disponibili. Per le alunne unica nota lieta, l’addetto al check in, giovane, romano, tendente allo splendido, che chiaramente cerca di fare lo splendido e chiaramente l’ironico teacher lo prende un pochino in giro, rivolgendogli delle domande in inglese (della serie ma è il check in giusto?). Prima risponde cercando di fare ancora lo splendido (dove è diretto?Ha sbagliato Check in) e poi quando capisce che sono in italiano consegnandogli il passaporto, esclama in romanesco….ah ma che sei italiano? Certo, dico fra me e me volevi far presa sulle allieve riprendendomi, ma……Terracina batte Alitalia 1-0….primo tempo 0-0 (ci saranno molti incontri di calcio durante la gita!!!). Affibbiate le valigie alla nostra compagnia di bandiera (volo az512..giocatelo pure la lotto direi 5 e 12), accediamo alla zona partenze e attendiamo pazienti l’aeroplanino. Dopo la ricerca del gate, il gruppone si accasa e prima di finire a copenhagen (indovinate chi sbaglia il numero? Eh, beh bisogna ammettere l’errore, prendo Copenhagen per Praga in un annuncio, ma non avevo sentito la prima parte dell’annuncio), abbiamo modo d’individuare il cancello giusto. Con Di Lello che cerca di capire se ha il biglietto giusto (ma non è che mi lasciate qui? Non è che sono a conoscienza dei miei trascorsi cattocomunisti?) e gli acquisti della prima ora, finalmente l’annuncio atteso dell’imbarco…let’s go guys it’s time to go!!!! (beh, questo non l’ha detto la hostess di terra, ma il teacher che vuole fare lo splendido!!!)…….Sento Adele che confessa le sue paure (non ho mai volato prima!!), mentre altri sono in stato ansioso. Tesissimi quando l’aereo s’impenna per il decollo, qualche mamma mia, ma tutto sommato pensavo peggio. Il volo è un lampo, circa due ore. In ogni caso trovo il modo di discutere con lo steward di bordo (oggetto di attenzioni di qualche alunna della serie allupate!!!!), un catto comunista puro, che attacca pesantemente i miei vessilli neri. Giocando in difesa, riesco a respingere gli assalti del famigerato rosso, ma gli alunni subito mi ripudiano e all’unanimità vogliono lo steward come loro loro teacher…..comunisti!!!!! A Praga è nuvolo, non piove, ma le previsioni non promettono nulla di buono. Atterraggio con sussulto, poggiamo i piedi sulla terra ceca, ci guardiamo intorno con fare circospetto (in ogni caso la rep ceca è un paese ex comunista e non si sa mai), e ci sbalordiamo all’efficienza dello sbarco bagagli, praticamente all’istante, con nostra viva gioia. Il problema è ora trovare l’autobus che ci porterà all’ormai famigerato hotel assenzio. Al terminal 2 arrivals chiaramente non vediamo nessuno, o meglio non vediamo subito tale marco, il referente che doveva essere ai cancelli di arrivo. Ovviamente appena fuori dall’aereoporto cominciano i primi dubbi. Ma dov’è l’omino? Sarà stato avvertito? Non disperiamo comunque e fidiamo nell’efficienza dell’agenzia. Non ricordo quale alunna esclami, c’è stato un tizio che mi ha chiesto quando eravamo dentro: venite da Roma? No, da Terracina!!! Il che mi fa sorgere un dubbio….non è che lo storduto ha detto Roma, e non sa che con precisione veniamo da Terracina (un attimo di pausa, sono allibito di fronte alla televisione con la campionessa del mondo di rutto……orripilante e triste!!!!!)…..allora torno indietro e vedo questo fantomatico omino, con tanto di basco stile repubblica ceca, fattezze ceche, occhi cechi, pantaloni cattocomunisti….ma si chiama Marco ed è italiano!!! Incredibile, però abbiamo trovato la prima guida…..Saliamo sull’autobus, nazional popolare, piccolo, poco capiente e qui dobbiamo improvvisarci facchini per caricare il tutto……non cominciamo bene, l’organizzazione è proprio da paese comunista!!!!! Viaggio di trasferimento verso l’hotel, il primo impatto con Praga non è dei migliori, tutto sommato la periferia è molto anonima, ma molti non sanno che le bellezze sono tutte raccolte al centro…….arriviamo all’albergo Assenzio, situato lungo Solotska road (posizione centrale tutto sommato). Cominciano subito i guai!!! Avevamo prediposto un piano camere, ma purtroppo è completamente disatteso. Scopriamo che le camere non sono quelle promesse e subito la carovana inizia a brontolare. Dobbiamo rifare le divisioni, e non è certo facile. Quella è cresciuta con me, quella non è amica mia, io voglio farmi la doccia quattro volte al giorno (fffemmine), come faccio con i capelli e via con amenità del genere, della serie siamo donne, oltre le gambe c’è di più. I maschi (qui scatta la mia piccola vena maschilista) riusciamo a metterli subito a posto, mentre passiamo circa un’ora a mettere a posto le ragazze. La tipa alla reception è disponibile, cerco subito di conquistarla per vedere se mi può tornar utile, ma non c’è nulla da fare. Dobbiamo fare come dicono loro!!! Parliamo con il direttore (dal punto di vista organizzativo abbastanza incapace direi in quanto addossa la colpa all’agenzia……), un tizio a cui non darei una lira, che in ogni caso conferma la disposizione camere. Capitolo chiuso, bisogna pensare al programma del pomeriggio e della sera. E qui si comincia a trottare. Si individua subito la direzione per la centrale piazza Venceslao e si fa conoscienza delle zone cattocomuniste. Facciamo conoscienza con un cupo supermercato praghese, acquisendo i primi vocaboli cechi e facendo amicizia con le corone (scopriamo che tutto sommato l’euro permette un cambio favorevole). Il mio compagno d’avventura Andrea si affida totalmente alle mie cure e mi lascia fare la spesuccia. Molti problemi con la scelta dell’acqua, non si capisce quale sia la minerale (mi pare parlika) o la naturale (naparlika???)….alla fine la scelta cade sull’acqua la cui etichetta assomiglia alla san benedetto, la mitica Dobra Voda (ho appena scoperto il significato acqua buona!!!)…..ma qui comincia il primo incontro con le bellissime commesse praghesi….my god!!! Non si sa da quale parrucchiere vadano, ciccione, un pochino maleducate e sull’orlo di una crisi di nervi….insomma una caricatura!! (va beh, non è che da noi ci siamo delle gran fighe dietro la cassa)….. Si ritorna all’albergo dopo una prima ricognizione della bellissima piazza. Chiaramente molti del gruppo sono interessati al programma serale (eh si, è proprio una gita d’istruzione!!!) e quindi non posso che fissare una sera in discoteca al Carlovi (disco gettonatissima vicino al ponte carlo). La cena non è delle migliori, ma tutto sommato sufficiente, vedrete in futuro sarà meglio(vana speranza!!!). Soprattutto le allieve fanno i progetti per il saturday night fever che ci aspetta. Scarpe 12 cm sytile mò ti prendo, gonne corte della serie, w la cellulite e micro top aggressivi della serie, sono piccole e voglio il silicone!!!! Metto a letto Andrea di Lello (non proprio John travolta). Pecco però riguardo all’organizzazione. Sbaglio gli orari e soprattutto non mi rendo conto che il ponte carlo richiede almeno 20 minuti di cammino e molte non hanno il fisico per reggere il percorso con i tacchi. Arriviamo comunque al locale e c’è una fila incredibile con i peggio tizi di Praga e dintorni per non parlare di musulmani e indiani. Mi rendo conto subito che non è il caso di far entrare le nostre fanciulle, qualcuna insiste, mugugna, ma poi con una promessa , le faccio desistere. Cerchiamo un locale oltre il ponte, nel quartiere mala strana di Praga e dopo tanto cammino, eccoci qui allo Zanzibar, localino tipico dove beviamo assenzio su consiglio di Flavia (tremenda!!), drink a iosa e birra (leggasi Fragnoli). Si canta, caccio via un catto comunista barbone un pochino brillo, e tutto sommato riusciamo a salvare la prima serata. Meno male…poteva andar peggio!!! Con le scarpe praticamente in pezzi, si rientra in albergo. E qui, con la triste vista di un di lello nel letto vicino (dormo con lui, purtroppo!!!) dormiente, anche un pochino rumoroso, mi addormento cullato dal quel soave lieve russare di Andrea!!!. Finisce così la prima giornata, tutto sommato positiva, senza particolari problemi anche grazie alla capacità degli allievi, che sanno come cavarsela anche in situazioni problematiche. Ma è soltanto uno il grido di battaglia del gruppo : Dobra Voda!!!!!