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Epilogo
19 aprile 2009. La fine. La foto di apertura è dedicata a una classe che lentamente, ma gradatamente mi sta conquistando. Prima di tutto un elogio per questa ciurma di ragazzi che tanto bene si è comportata. Ci eravamo lasciati all’alba al ritorno dalla discoteca e alla necessità di rimanere svegli. Una doccia gelata per svegliarsi, squillo alle camere e giu a colazione. Ci aspetta ancora il centro con Notre Dame e il quartiere latino. Ormai la passeggiata verso la metro è familiare, solite fermate e raggiungiamo Notre Dame. Una bella camminata lungo la Senna con i miei alunni del IVbcl. Palazzo della prefettura, palazzo reale e poi entriamo nel quartiere latino. Giriamo intorno all’università la Sorbona, Pantheon e ancora un McDonald, dove ci rifocilliamo. Grosse risate per prendere uno schifoso caffè (fra l’altro non lo stavamo nemmeno pagando!!), e poi attraversiamo il quartiere latino, attraverso le stradine dove incontriamo una miriade di ristorantini e negozietti di ricordini. Qui i ragazzi si sono scatenati acquistando cose indicibili e alla fine mi hanno convinto ad acquistare un dado da gioco. Lasciamo stare che tipo di dadino. Fatto indicibile, ma i più sanno!!! Rientro alla base per attendere l’autobus. Al ritorno salutiamo anche Negronia, non ci mancherà sicuramente, ma un addio era d’obbligo (fra l’altro all’ultimo viaggio rimango da solo in quanto non riesco a prendere la metro con gli altri, folla tremenda). Direzione aeroporto. Direi che non siamo stanchi, di più massacrati. E tanto per cambiare, anche all’aeroporto le sorprese non sono finite. E’ tutto automatizzato al degaulle e quindi dobbiamo fare un film per stampare le carte d’imbarco. Ma cosa succede? Si blocca tutto l’impianto!! (chiaramente Gianmarco e Ileana per scegliersi il posto hanno mandato in tilt il cervellone). Come al solito mi tocca cercare un’assistente air france, meno sclerata del solito, anzi gentile anche se si ostinano a parlare francese mentre le parlo in inglese. Tutto annullato, mettetevi in fila che il posto lo assegnamo noi. Qui comincio a fare le peggio battute, della serie qualcuno non parte, altri partono con il prossimo aereo etc etc (addirittura un paio di studentesse, di cui non menziono nomi, ci credono a tal punto che telefonano a casa e fanno allarmare i genitori!!! Ma io dico!!!!). Riusciamo dopo le solite peripezie a entrare al cancello d’imbarco. Giro di prassi all’aeroporto, dove finalmente riesco ad acquistare un regalo per la mia consorte (non potevo regalarle il dadino del kamasutra!!!), spedizione di cartoline, e come ciliegina sulla torta il ritardo dell’aereo. Non ci facciamo mancare nulla!!! Voi direte, beh, è finita decollo e via. Si, decollo, arrivo a Roma Fiumicino, rimangiamo i favolosi snack alitalia, ritiro dei bagagli e……c’è sempre un ma. Andrea Antogiovanni non ritira la valigia. Chissà dove è finita. Tristemente il nastro trasportatore non la restituisce e ci tocca fare una denuncia per lo smarrimento. Altro ritardo. Meno male che c’è l’autista ad attenderci, ma anche lui con il suo problema. Deve partire subito e dobbiamo fare un cambio autobus a Latina. Tanto per cambiare!!! Arriviamo a Latina, trasbordo del gruppone, spostamento delle valigie nella notte e ripartenza. Che bei momenti!!! Nella notte raggiungiamo Terracina, distrutti. Chiaramente abbiamo un altro problema da risolvere. Come andiamo a riprendere le macchine davanti la scuola? Fortunatamente la madre di un’alunna ci accompagna e finalmente risalgo in macchina, destinazione Latina Scalo – casa -. Ore 2.30. Finisce per il sottoscritto la gita. Alle 8.30 devo essere a scuola. 120 ore passate senza un attimo di sosta. Le considerazioni finali nel prossimo post.